Cultura

Gli Etruschi erano rock

Accompagnavano a ritmo di musica tutte le loro attività quotidiane, dalla panificazione alla guerra. Ogni occasione aveva la sua colonna sonora

È luogo comune pensare agli Etruschi come a un popolo lugubre e funerario ma, guardando gli affreschi, le immagini e i loro oggetti si comprende la centralità che ha avuto la musica presso di loro. Qualsiasi attività svolgessero, infatti, veniva accompagnata da diverse tipologie melodiche. Non solo nei momenti solenni dei riti civili e delle celebrazioni religiose, ma anche nei mestieri e nelle occupazioni quotidiane: fornai, atleti, pescatori, cacciatori lavoravano e si cimentavano incentivati dai suoni degli strumenti. Lo stesso avveniva in ambito militare. Le manovre e le marce dei soldati erano, infatti, regolate dai ritmi delle percussioni. Persino le punizioni corporali agli schiavi, non per lenirne il dolore né per coprire gli effetti della sua sofferenza, erano preluse e accompagnate dal suono strumentale. Ogni occasione aveva, dunque, la sua colonna sonora.

Allegra e festosa per i banchetti e le riunioni conviviali, maestosa, cupa o malinconica per le campagne belliche e per i riti funebri.

I motivi ispiratori dei musici, quasi ad anticipare Antonio Vivaldi, erano le stagioni, il mare, le sorgenti, il vento, il bosco e le loro onomatopee. La voce della natura era espressa attraverso il flauto, i crotali, il timpano e la lira. La vita degli Etruschi era, dunque, scandita dalle note come in un moderno musical.