Cultura

Gli Etruschi, gente di mare

Costruttori di imbarcazioni in legno e inventori dell’ancora e del rostro, riuscirono a esercitare il controllo sulle rotte di navigazione tirrenica

Nonostante la distanza di alcune lucumonie dal mare, gli Etruschi erano un popolo di naviganti. Si deve a loro, infatti, l’invenzione dell’ancora in piombo con scheletro in ferro, sostitutiva di quella in pietra, e del rostro, ideato per speronare le navi nemiche. Le loro abilità marittime sono testimoniate dal controllo che esercitarono sulle rotte del mar Tirreno, al punto che alcune fonti storiografiche parlano di loro azioni di pirateria.

La documentazione iconografica, composta da riproduzioni plastiche e da pitture delle imbarcazioni, ci permette di risalire alle loro caratteristiche e ai materiali impiegati.

Con la legna raccolta nei boschi, venivano realizzati il rivestimento esterno e l’albero a cui era appesa una vela di lino; lo scafo, profondo e ampio, poteva raggiungere i 120 metri di lunghezza e la chiglia sottostante era ricoperta da una lamina di piombo. Mentre la poppa era incurvata, la prua aveva una forma a punta. La direzione della rotta veniva regolata grazie a uno o due remi.

Utilizzate per scambi commerciali o per imprese belliche, le navi, simili a quelle dei Fenici e dei Greci, variavano in base alla loro funzione.

I mezzi da carico erano larghi e imponenti, quelli da guerra, più aerodinamici e sviluppati in lunghezza. Diverse erano anche le regole comportamentali. Sul far della sera, infatti, le prime si riparavano in insenature protette e appartate, le seconde venivano spostate sulla riva.

Ma come riuscivano a orientarsi? Senza navigatori e senza bussole, gli astri e la conformazione delle coste costituivano gli strumenti che permettevano ai marinai di non perdere la rotta. I portolani, manuali per la navigazione, erano, infatti, poco diffusi. I corpi celesti e la morfologia del territorio rappresentavano i parametri della sicurezza nel tenere la rotta.

Gli Etruschi. chiamati dai Greci Tirreni, dal nome del condottiero Tirreno, che dalla Lidia sembra abbia dato origine alla civiltà dei Rasenna, dettero il loro appellativo al Mediterraneo occidentale da loro a lungo dominato.