Cultura

Il pozzo etrusco che conduce all’aldilà

Utilizzate per raccogliere l’acqua e considerate sacre, le opere di ingegneria idraulica rappresentavano un collegamento diretto con il mondo ultraterreno

Legato al concetto di vita, di oscurità e di ricerca interiore, il pozzo, fin dall’antichità, ha assunto un forte valore simbolico ed è rimasto nell’immaginazione dei poeti e degli artisti.

Considerato sacro dagli etruschi, raccoglieva le offerte destinate alle divinità del regno dei morti. L’antico popolo credeva, infatti, che l’opera idraulica costituisse un collegamento diretto con il mondo ultraterreno, situato nel sottosuolo. Questa concezione si ricollega a quella greca dell’Ade e a quella degli Inferi che caratterizzerà i romani.

Il simbolo, infatti, ricorre nella storia delle civiltà.

Nietzsche definiva il meriggio l’ora del pozzo profondo, della perdita del senso dell’esistere; Montale lo evoca a proposito del ricordo; i proverbi lo indicano come sinonimo di profondità abissale con la locuzione pozzo di scienza o collegandolo a San Patrizio; il Vangelo secondo Giovanni evoca quello di Giacobbe per l’incontro di Gesù con la samaritana.