Cultura

La via degli abbandoni

In un vicolo del centro, nascosto e riparato, i bisognosi trovavano accoglienza. Il luogo sembra riflettere i comportamenti umani

Il Vicolo degli Abbandonati

Come una persona taciturna e riservata che se ne sta in disparte in mezzo alla folla, così, anche il Vicolo degli Abbandonati si trova nascosto e riparato, pur essendo nel centro di Volterra. Questo breve tratto, che fa da raccordo tra via Persio Flacco e via Lungo le mura, un tempo faceva parte dei dedali che componevano ‘Il Labirinto’, ovvero quell’insieme di viuzze che, da Porta all’Arco, si diramano fino a Piazza dei Fornelli e che oggi ha, come strada principale, via dei Laberinti.

In passato, il Vicolo degli Abbandonati era il luogo in cui si recavano coloro che non avevano una casa e avevano bisogno di aiuto.

Raccolto e coperto da un’arcata sembra garantire, anche a livello architettonico, quella protezione necessaria a chi non aveva un rifugio.

Dalle scalette si accedeva all’ingresso di un centro di accoglienza per bisognosi, che aveva, come punto di riferimento, le suore vincenziane. Le religiose, della cui opera si avvaleva il vicino ospedale, erano, infatti, particolarmente sensibili alla condizione degli ammalati e degli emarginati.

E, ancora una volta, le caratteristiche del vicolo sembrano riflettere comportamenti umani. Infatti, esattamente come un benefattore che non esibisce le proprie opere caritatevoli e agisce nell’anonimato, anche questo piccolo angolo della città aiutava gli altri con estrema discrezione, senza ostentare le proprie azioni.