Cultura

L'Ambiguo Malanno di Palazzo Viti

Gli studenti del Carducci raccontano lo spettacolo andato in scena domenica 27 novembre nelle stanze dello storico edificio volterrano

Un momento dello spettacolo

“Entusiasmante” è stato definito da molti spettatori il recital Ambiguo malanno: voci di donne nell’antichità che domenica 27 novembre gli studenti del liceo classico Carducci di Volterra hanno presentato attraverso le sale di Palazzo Viti: attraverso le loro voci la cui eco si diffondeva in un ambiente anch’esso ricco di storia e di vita, sono emerse emozioni, sentimenti, riflessioni, ironia di donne e uomini dell’antichità greco-latina, toccando direttamente il cuore del pubblico e spesso facendo divertire. Tra gli spettatori più vivaci e attenti gli studenti che da poco si sono affacciati al liceo classico e che stanno iniziando a leggere i testi di autori latini e greci.

“Le ragazze e i ragazzi si sono messi in gioco in uno scenario unico, si sono calati in una parte, ci hanno trasmesso dei messaggi trasfigurati dall’ambientazione in cui si è tenuto lo spettacolo: Palazzo Viti, costruito a fine Cinquecento, restaurato e arredato da Giuseppe Viti nel secondo Ottocento. - racconta Lisa, una delle studentesse. - Questo luogo ha gettato nuova luce sulle parole dei giovani attori, parole che hanno assunto un valore universale, riconducibile a qualsiasi tempo, luogo e società".

“L’Ambiguo malanno ispirato al mondo greco-romano si è perfettamente adattato, contro ogni mia aspettativa, al Palazzo Viti, costruito nel XVI secolo - afferma Giada, un'altra alunna del Carducci - l’argomento trovava una sua armonia e attualità nella casa ricca di quadri di antichi personaggi femminili della famiglia Viti". Mentre per Marianna “Il contrasto tra le scene ambientate nell’antica Grecia e in Roma e l’arredamento ottocentesco del Palazzo ha sicuramente contribuito molto ad affascinare il pubblico”.

Anche gli studenti di seconda del liceo classico sottolineano il particolare scenario del recital: “Credo sia stato suggestivo lo scenario di Palazzo Viti che, nonostante sia un edificio di un’epoca storica diversa da quella a cui risalgono i testi del recital, ha sicuramente creato un contrasto molto interessante - dichiarano Bianca e Alice.-  Inoltre Palazzo Viti, tutt’ora in parte abitato, ha offerto un’atmosfera familiare diversa da un convenzionale scenario di uno spettacolo, come ad esempio un teatro”.