Cultura

Le polemiche, in nome della legge

Nel 1949 diatriba tra il settimanale cattolico L'Araldo e il seggio accademico dei Riuniti per la proiezione al Persio Flacco del film di Pietro Germi

Persio Flacco

Dopo le critiche per la proiezione di Ladri di biciclette, le polemiche tra i giornalisti de L’araldo e i membri del seggio accademico dei Riuniti continuarono ad animare la carta stampata. Siamo nell’ottobre del 1949 e, questa volta, ad accendere il dibattito è il film In nome della legge, proiettato al cinema-teatro Persio Flacco di Volterra. Tratta dal romanzo del magistrato Giuseppe Guido Lo Schiavo, la pellicola fu, infatti, accusata, dal settimanale cattolico, di essere strumento di “propaganda comunista”. Il capolavoro di Pietro Germi, così come pochi giorni prima quello di Vittorio De Sica, fu al centro di una disputa che, come spesso accadeva nel secondo dopoguerra, anteponeva la visione ideologica e il pregiudizio alla grandezza oggettiva dell’opera.