Cultura

Volterra, patrimonio dell’umanità per Aristotele

Nei suoi scritti il filosofo greco esaltava le bellezze paesaggistiche, culturali e strutturali della città chiamandola Enorea

Per festeggiare i 2400 anni dalla nascita di Aristotele, l’Unesco ha dedicato il 2016 al filosofo greco. Convegni e iniziative hanno ripercorso le tappe principali del percorso intellettuale del “maestro di color che sanno”. Nei suoi scritti, Enorea, individuata da alcuni studiosi come Volterra, è raccontata come una città potente, ben difesa dalle sue mura ciclopiche e situata in una posizione strategica perché lambita da due fiumi. L’attenzione del padre del pensiero filosofico occidentale si sofferma anche sugli oggetti d’arte, le manifatture e sul culto funerario. È, inoltre, presente un accenno importante per la cultura dei greci, come avviene anche nei poemi omerici, ai vigneti e alla natura lussureggiante. Questi caratteri, estetici ed economici, valorizzati da Aristotele, sono i tratti che emergono nelle opere di tutti coloro che, dopo di lui, hanno parlato di Volterra e, ancora oggi, apprezzati dai turisti. Il riconoscimento della città etrusca come patrimonio mondiale dell’umanità potrebbe, quindi, rappresentare una conferma dell’intuizione elogiativa dell’autore dell’Etica Nicomachea e, contemporaneamente, premiare un luogo dalla bellezza senza tempo.