Cultura

Una rissa splatter al manicomio

In un articolo del 1955, viene descritto, con particolari degni di un film horror, lo scontro tra due pazienti dell’ex ospedale psichiatrico

L'ex manicomio di Volterra

Fino alla sua chiusura, l’ospedale psichiatrico di Volterra ha avuto un ruolo centrale nella storia della città, sia da un punto di vista economico sia sociale.

La sua importanza si rifletteva anche negli aspetti di vita quotidiana, fino a coinvolgere i canali di informazione.

In un articolo del 15 gennaio 1955, uscito su La voce della Nuova Etruria, viene riportata la notizia della colluttazione tra due pazienti del frenocomio volterrano.

Nel refettorio del Padiglione Charcot, durante la distribuzione del latte, un degente, appena quarantenne, colpì un altro ricoverato di 50 anni. La violenza dello scontro fu tale da spingere il cronista a soffermarsi sui particolari dettagliati ed estremamente realistici delle ferite.

“Il pugno, vibrato con forza tremenda, gli aveva letteralmente spappolato il bulbo dell’occhio sinistro: al posto dell’occhio era solo un ammasso di materia sanguinante. Il poveretto veniva subito trasportato in infermeria, dove riceveva le più sollecite cure; ma purtroppo si constatava che non c’era nulla da fare: l’occhio era maciullato.”

Un episodio di cronaca locale che sembra anticipare la morbosità e la truculenza che troverà espressione nelle scene dei film splatter. Negli anni ’50, infatti, era pratica diffusa il ricorrere a espressioni di forte impatto emotivo sostitutive della carenza di immagini, che verrà soddisfatta dai moderni media.