Cultura

Svenbro e gli studenti del Classico

Il poeta e filologo di origine svedese ha incontrato gli allievi del Liceo Carducci di Volterra, ripercorrendo con loro un viaggio tra miti classici e mondo nordico

Poesia intrecciata con la natura come le radici delle betulle, fusione di miti classici con il mondo nordico, influenze dell’epica nel racconto della seconda guerra mondiale sono questi gli aspetti innovativi che caratterizzano le opere di Jesper Svenbro. Nato in Scania, nel sud della Svezia, il poeta e filologo, nelle sue liriche, popola i paesaggi svedesi con antiche divinità greche, facendo convivere due universi apparentemente distanti sia geograficamente sia culturalmente. I suoi versi, annullando gli divari cronologici e fisici, raccontano la realtà contemporanea attraverso le credenze e ritmi del passato. Uno scambio dialettico che ci ricorda come il legame con le nostre origini sia imprescindibile e paradossalmente moderno.

Influenze antiche, ma anche attuali come quella con l’amico e scrittore Valentino Zeichen, che lo hanno avvicinato a una poesia più narrativa e più articolata. Aspetto, questo, richiamato ed evidenziato dagli allievi del Liceo Classico Carducci di Volterra che, durante l’incontro, hanno rivolto al membro dell’Accademia di Svezia domande sui suoi riferimenti letterari, sulle sue opere, sulla sua formazione e sul suo percorso artistico.

All’iniziativa, che si è svolta mercoledì 1 marzo, nella sala del Consiglio Comunale di Palazzo dei Priori e che stata organizzata dall’Istituto Superiore Carducci di Volterra, in occasione dell’ottantesimo anniversario del Liceo Classico, sono intervenuti il sindaco di Volterra, Marco Buselli; il Dirigente Scolastico dell’Istituto d’Istruzione Superiore Carducci di Volterra, Gabriele Marini; il direttore del Premio Internazionale Ceppo di Pistoia, Paolo Fabrizio Iacuzzi e Maria Cristina Lombardi docente dell’università Orientale di Napoli e traduttrice del poeta.