Cultura

Tra gli Etruschi anche gli oculisti

Collirio, flaconi e strumenti specialistici, i ritrovamenti archeologici confermano le abilità mediche dell’antico popolo

Gli Etruschi erano non solo degli ottimi medici, ma, esattamente come avviene oggi, erano specializzati in diversi settori. Tra di loro epatologi, dentisti e anche alcuni oculisti. A testimoniare le loro competenze oftalmologiche arriva in loro aiuto/soccorso l’archeologia marina.

All’interno del relitto di una nave, affondata nel Golfo di Baratti, dove sorgeva Populonia, il porto di Volterra, infatti, fu ritrovata la valigetta appartenuta a un dottore etrusco. Oltre a flaconi e strumenti del mestiere, anche pasticche di collirio che, in base alla loro composizione, sembrano anticipare i moderni farmaci omeopatici. La sostanza medicamentosa conteneva, infatti, olio di oliva, resina di pino, carbonati di zinco e cera d’api. A forma di dischetto, il “preparato galenico” veniva applicato direttamente sulle palpebre per lenire i disturbi degli occhi.

I Rasenna dimostrano, così, di conoscere i principi fitoterapici e di saperli utilizzare per la scienza della salute.