Moratoria geotermia: deciderà Corte Costituzionale

E' il governo ad impugnare la legge approvata dal consiglio regionale della Toscana che prevede uno stop di sei mesi al rilascio delle concessioni

ROMA — La decisione era stata presa dalla giunta Rossi e quindi ratificata dal consiglio regionale che aveva approvato a maggioranza l'11 febbraio la proposta di legge che prevede uno stop di sei mesi per i permessi di ricerca in geotermia. Nello specifico la moratoria riguarda "il rilascio dei permessi e delle relative proroghe e gli atti di assenso per la realizzazione dei pozzi esplorativi per la ricerca di fonti geotermiche".

Ma ora il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnarla in quanto, si legge, "alcune disposizioni, prevedendo una moratoria per le autorizzazioni alla ricerca di fonti geotermiche, contrastano con i principi fondamentali della legislazione statale in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia" e "si pongono inoltre in contrasto con la normativa internazionale quella comunitaria in materia, violando i vincoli posti alla competenza legislativa, anche regionale, dall'art. 117, primo comma, della Costituzione".

Dalla Regione, tuttavia, nessun passo indietro. E, secondo quanto trapela, da Firenze sarebbero decisi ad andare avanti perché convinti di essere nel giusto e di non avere fatto niente di illegittimo.

L'ultima parola spetterà dunque alla Corte Costituzionale che, per decidere, necessiterà comunque di un po' di tempo col risultato che, di fatto, la moratoria verrà in ogni caso rispettata.

Nei prossimi giorni, intanto, anche in Parlamento si discuterà di geotermia, dopo le 4 risoluzioni presentate da vari partiti sul tema. Si potrebbe arrivare ad una mozione unica, che non dovrebbe penalizzare, almeno stando alle indiscrezioni, questa energia.

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