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Attualità sabato 25 febbraio 2023 ore 11:30

Nel turismo una sacca di lavoro povero

turisti

Cadenza stagionale e platea giovanile degli occupati favoriscono il fenomeno, ma non ugualmente in tutte le zone. Studio Irpet sulla Toscana



TOSCANA — C'è una sacca del 40% di lavoro povero nel turismo toscano, favorita dall'età giovanile di gran parte della platea di occupati e da un tempo di occupazione spesso circoscritto all'alta stagione: a rilevare il fenomeno è una nota di lavoro in cui Irpet ha condotto un'analisi dettagliata dello stesso.

Ma prima: cosa si intende per lavoro povero? Si tratta un lavoro o un insieme di prestazioni lavorative che nel corso dell’anno producono un reddito individuale inferiore alla soglia di circa 8.000 euro, che delimita l’area di esenzione da tassazione per il reddito da lavoro dipendente. Irpet ha incrociato i dati toscani dal database del Sistema Informativo Lavoro (Sil) dall’archivio delle dichiarazioni fiscali dei contribuenti toscani proveniente dall’Agenzia delle Entrate.

Ne è emerso che il comparto turistico accusa in assoluto la maggiore incidenza di lavoro povero (40%) dopo quella del lavoro domestico (49%): "La quota di lavoratori del turismo con un reddito annuo inferiore agli 8.000 euro - si legge nella nota di lavro - è superiore di circa 22 punti percentuali alla media dell’intera economia regionale, 12 punti in più rispetto al settore Tessile e abbigliamento, 7 punti sopra il settore del commercio".

Non ovunque accade, però: laddove i flussi turistici non sono marcatamente caratterizzati da stagionalità e vantano un'economia turistica più ricca e strutturata il lavoro povero incide di meno: si parla di Firenze e l’area fiorentina, Siena e alcune destinazioni collinari come la Val di Chiana Senese, il Chianti e le terre di Valdelsa e dell’Etruria Volterrana, "caratterizzate da un importante brand e da un elevato grado di internazionalizzazione". 

Il lavoro povero nel turismo in Toscana grafico

Il lavoro povero nel turismo negli ambiti turistici toscani (Fonte: Irpet)

Viceversa, recita il rapporto Irpet, "la grande maggioranza delle destinazioni balneari e montane emergono come particolarmente caratterizzate da questo fenomeno". Outlier in positivo, l’Isola d’Elba è tra quelle che impiegano una quota più limitata di lavoro povero. 


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