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Cronaca giovedì 13 maggio 2021 ore 15:15

Cinghiali, gli agricoltori potranno intervenire

Gli agricoltori potranno intervenire direttamente per difendere raccolti e vigneti. La Coldiretti:"Svolta storica a tutela dell'equilibrio"



VALDERA - VALDICECINA — Anche gli agricoltori della Valdera e della Valdicecina, come tutti gli altri della provincia di Pisa e della Toscana, se muniti di tesserino venatorio potranno cacciare direttamente i cinghiali per difendere raccolti e vigneti. E’ un provvedimento storico quello approvato dalla giunta regionale sul contenimento degli ungulati accolto da Coldiretti Pisa con “soddisfazione”.

La principale organizzazione agricola lotta da anni per ottenere un concreto provvedimento di contenimento che mette ora in condizioni gli agricoltori di intervenire direttamente sul proprio fondo in presenza di danni ai raccolti. In provincia di Pisa gli abbattimenti tra novembre e dicembre 2020 sono crollati del 45% con 864 capi in meno abbattuti rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. 

“Ogni 100 ettari di territorio si registra la presenza di almeno 20 cinghiali, mentre il Piano faunistico regionale – incalza il presidente Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Pisa nonché Presidente Coldiretti Toscana - ne prevede da 0,5 ad un massimo di 5 capi, si conta un ungulato per ogni pecora negli allevamenti, 4 per ogni maiale e 6 per ciascun bovino. Serve solo un’azione decisa da parte di tutti gli organi preposti al controllo perché la norma di traduca in successo. La Regione Toscana ha finalmente colto l’importanza di intervenire in maniera tempestiva ed efficace su un problema dannoso e all’ordine del giorno soprattutto in territori come quelli delle vaste campagne pisane”.

La proliferazione senza freni dei cinghiali sta mettendo a rischio l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali oltre che le colture e la sicurezza degli abitanti. “Una situazione che costringe ormai le aziende a lasciare i terreni incolti, stravolgendo l’assetto produttivo delle zone con il rischio che venga meno la presenza degli agricoltori, soprattutto nelle zone interne, e con essa quella costante opera di manutenzione che garantisce la tutela dal dissesto idrogeologico. Questo provvedimento, una volta applicato, - conclude Filippi - rappresenterà una svolta epocale”.


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