Cultura domenica 01 giugno 2025 ore 08:32
Una mostra per ricordare Rodolfo Siviero

A Guardistallo e Bibbona l'esposizione per far conoscere alcuni episodi della vita di Siviero attraverso la sua collezione di dipinti e sculture
GUARDISTALLO — Dal 1 Giugno fino al 26 Ottobre a Guardistallo e Bibbona sarà aperta la mostra “La vita di Rodolfo Siviero”, dedicata al ministro plenipotenziario per il recupero delle opere d’arte trafugate durante la seconda guerra mondiale, figlio illustre di Guardistallo.
La mostra “La vita di Rodolfo Siviero, tra il Rinascimento e De Chirico” sarà allestita in parte presso il Teatro Marchionneschi di Guardistallo, a pochi metri da dove Rodolfo Siviero nacque, e in parte presso il centro espositivo del comune vecchio di Bibbona. L’esposizione ha lo scopo di far conoscere alcuni episodi della vita di Siviero, raccontati attraverso la sua collezione di dipinti e sculture. Opere di De Chirico, Pignotti, Liberi, Van Bloemen, Domenico di Zanobi, Manzù, Moschi e Quinto Martini. Che instaurano un dialogo tra Rinascimento e De Chirico, ben presente nel pensiero di Siviero.
“La collezione Siviero, oggi di proprietà regionale, si mette in viaggio e diviene veicolo di condivisione e coesione – ha spiegato il presidente della Regione Eugenio Giani - per dare valore al concetto della Toscana diffusa, così come definito dalla legge n. 11/2025, cioè alla valorizzazione di quei tesori e di quelle peculiarità che rendono unico e prezioso ogni angolo della nostra regione. In Toscana storia, arte e cultura sono distribuite capillarmente e mettere in rete tutta questa ricchezza ne aumenta esponenzialmente il valore”.
Il presidente ha inoltre sottolineato che questa mostra offre una possibilità esclusiva per osservare una parte della “raccolta Siviero” al momento non visibile visto che la Casa museo del ministro è attualmente chiusa per lavori e riaprirò al termine del 2026. “Non vi era modo migliore – ha detto – di ricordare la figura e l’opera di Siviero che coinvolgere il territorio dove ebbe i natali, con la collaborazione dei Comuni di Guardistallo e Bibbona”.
Il luogo dove Rodolfo Siviero nacque il 24 Dicembre 1911, diviene così un primissimo tassello per narrare la storia della sua vita. Inizia così un percorso che potrà offrire altre occasioni di approfondimento culturale su quel periodo e sulle vicende, così particolari e a tratti enigmatiche, che riguardano il recupero delle opere d’arte nel secondo dopoguerra. Morto a Firenze nel 1983, fu Ministro plenipotenziario e capo della “Delegazione per il recupero delle opere d’arte” nel secondo dopoguerra. Ebbe il merito di far tornare in Italia moltissimi capolavori, grazie ad una instancabile azione diplomatica e di intelligence. Le tavolette raffiguranti Ercole del Pollaiolo agli Uffizi, la Danae di Tiziano al Museo di Capodimonte, oppure il Discobolo Lancellotti al Museo nazionale romano, sono solamente tre delle centinaia di oggetti d’arte che oggi si possono ammirare nei musei italiani grazie alle attività di Siviero, ma anche grazie a coloro che collaborarono con lui, ad esempio Giorgio Castelfranco, direttore della galleria di Palazzo Pitti fino al 1938 quando fu destituito a causa delle leggi razziali.
La “Casa Museo Rodolfo Siviero”, posta sul lungarno Serristori a Firenze, è divenuta proprietà della Regione Toscana nel 1983 per desiderio testamentario di Siviero, il quale lasciò l’edificio e la raccolta di opere d’arte alla Regione. Attualmente la casa museo è oggetto di profondi lavori di ristrutturazione e di riordino delle collezioni.
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