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Attualità venerdì 29 maggio 2015 ore 10:20

Consorzi di bonifica: si chiede l'abolizione

Immagine di repertorio

I centinaia di ricorrenti fanno appello ai candidati al consiglio regionale e propongono la modifica della legge regionale in materia



VAL DI CECINA — "Avevamo sperato che tra le centinaia di candidati a consigliere regionale qualcuno inserisse nel suo programma elettorale anche l’abolizione della legge regionale che istituisce i Consorzi di Bonifica, ripristinando il sistema precedente dove gli interventi di tutela idrogeologica del territorio e dei bacini fluviali erano a spese della fiscalità generale e non a carico totale, come oggi, dei proprietari d’immobili già tassati fino all’inverosimile". A dirlo, in rappresentanza di centinaia di ricorrenti contro i consorzi di bonifica, sono Loriano Fidanzi e Silvio Bennati dalla Valdicecina.

"Come rappresentati della società civile non ci stancheremo di denunciare che la legge regionale sulla bonifica possa essere modificata, abolendo i Consorzi - proseguono - Questi enti comportano solo spese senza vantaggi concreti alla collettività come dimostrano i ricorsi, tutti vinti dal 2008 al 2012, in commissione tributaria di Pisa; in secondo grado a Firenze hanno in larga parte dato ragione ai cittadini, respingendo gli appelli dell’Unione Montana e, solo una piccola parte è stata accolta". "Tali ricorsi costringono i contribuenti a ricorrere alla Suprema Corte di Cassazione con un nuovo aggravio di spese - prosegue la nota - Come si vede il problema è tutto politico, la sua soluzione non può essere solo quella giudiziaria, ma deve essere la politica a tutelare i cittadini abolendo questa gabella"

"Ricordando che mentre si riducono i parlamentari, le province diventano enti di secondo grado non ci si può permettere di eleggere enti di secondo grado come i consorzi di bonifica con tornate elettorali che hanno avuto un’affluenza fra 1% e il 2% degli aventi diritto (chi rappresentano?) - concludono - ci auspichiamo che la proposta di legge, che gruppo di deputati ha presentato, per l’abolizione dei Consorzi di Bonifica sia sostenuta anche dai candidati che saranno eletti ad amministrare la regione Toscana".

Un candidato consigliere pisano che ha affrontato il tema dei consorzi di bonifica  è Andrea Pieroni: "parlando con i cittadini della Valdera e della Val di Cecina, ho percepito che vivono come un disagio la tassazione dei consorzi di bonifica, ritenuta un'ulteriore tassa sulla proprietà, non equa, in quanto si basa sul valore catastale e non sul beneficio effettivamente ricevuto per la manutenzione delle opere idrauliche".
"Credo che queste persone si meritino una risposta dalla politica e dagli amministratori - spiega - credo che quel tempo e quei soldi debbano essere risparmiati, come credo che a questo Paese, a questa Regione e a questo territorio, semplificazione e sburocratizzazione possano solo fare bene". 

Una riforma ha già investito i consorzi di bonifica, ridotti di numero, arrivati a essere 6 e per Pieroni "sulla scorta di questo sarebbe auspicabile riprendere la riflessione avviata, nell'ottica di un'ulteriore semplificazione, guardando ai nuovi assetti delle competenze in materia di territorio e sicurezza idraulica". 

"Credo che, in questa fase di riorganizzazione delle competenze dovuta al superamento delle Province - conclude - sia doveroso fare una riflessione sulla possibilità di affidare a un unico ente, che potrebbe essere la Regione, tutte le competenze in materia di gestione e tutela del territorio, mettendo a sistema le competenze e le esperienze maturate nell'ambito dei consorzi di bonifica".


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