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Attualità venerdì 21 luglio 2017 ore 14:15

Cromo nell'acqua, Asa rassicura

Dal 16 Giugno sono stati abbassati i limiti di legge per il cromo esavalente nell'acqua potabile, con consegenti sforamenti in alcune frazioni



LIVORNO — A gennaio del 2017 è entrato in vigore il decreto legislativo che prevede dal 16 luglio 2017 il rispetto di un nuovo limite, molto più basso, per il valore del cromo esavalente nelle acque destinate al consumo umano. In pratica si è passati dai 50 microgrammi per litro consentiti ai 10 microgrammi per litro.

Il cromo esavalente è risultato presente con valori appena superiori al nuovo limite negli acquedotti di Colognole (comune di Collesalvetti), Valle Benedetta (comune di Livorno), Collemezzano (comune di Cecina), Querceto (comune di Montecatini Val di Cecina) e Bolgheri (comune di Castagneto Carducci).

Dall'Azienda servizi ambientali hanno fatto sapere che la presenza di questo metallo nelle acque potabili crea rischi differenti se causati da inquinamento o da motivi naturali e che in tutta Europa il limite di legge resta comunque fissato a 50 microgrammi per litro. "L’Italia invece ha scelto una politica di maggiore severità - hanno commentato dall'azienda livornese - costringendo i gestori del servizio idrico integrato ad uno sforzo notevole in termini di investimento".

Laddove i valori sono andati fuori norma, stando agli accertamenti fatti in questi mesi, il cromo rilevato sembra essere di origine naturale. "In sintesi - hanno spiegato i dirigenti dell'azienda - se il cromo esavalente è di origine naturale il valore tende a rimanere costante nel tempo, viceversa se è causato da inquinamento il valore può incrementare velocemente. Per risolvere tale criticità, appena è uscito il nuovo decreto, Asa si è immediatamente attivata per una ricerca accurata del parametro in tutti gli acquedotti gestiti. Verificate le zone critiche attraverso accurate analisi, abbiamo scelto in modo mirato le migliori soluzioni tecniche per abbattere il valore del cromo esavalente. L’intervento tecnico sull’acquedotto di Colognole ha presentato maggiori difficoltà a causa della diffusione delle sorgenti su un ampio e impervio territorio e della presenza dell’acquedotto storico".

Per questo l'azienda ringrazia l’amministrazione comunale di Collesalvetti e la Soprintendenza di Pisa, per aver agevolato l’iter burocratico consentendo in tempi rapidi l’installazione e l’avvio di un complesso impianto di trattamento del cromo esavalente. "L’impianto - hanno detto in proposito - sta funzionando da diversi giorni trattando l’acqua in maniera completa tramite l’utilizzo di resine selettive in un circuito idrico chiuso, senza scarti di acqua nell’ambiente".

La realizzazione dell'impianto di Colognole, delle stazioni di sollevamento e dei serbatoi ha richiesto un investimento da parte di Asa di circa 400mila euro. Sono tuttavia previsti ulteriori investimenti per potenziare il complesso sistema, anche al fine di ottimizzare il servizio durante i ricorrenti periodi di siccità.

A Querceto, invece, è stata realizzata una nuova condotta di 7 chilometri per un investimento di 150mila euro. La tubazione è alimentata da un nuova stazione di sollevamento che invia l’ottima acqua dei pozzi di Ponteginori a Querceto.

A Bibbona e Collemezzano sono inoltre stati eseguiti dei primi interventi di potenziamento delle tubazioni e delle elettropompe di spinta che consentono di migliorare il flusso idrico nelle condotte, ottimizzando la miscelazione delle acque provenienti da differenti impianti di potabilizzazione.

Nel frattempo il governo ha prorogato a fine 2018 il termine ultimo entro il quale i gestori del servizio idrico dovranno realizzare le opere necessarie a ottenere il valore del cromo esavalente nei limiti di legge di 10 microgrammi per litro.

A questo punto resta ancora da capire quanto il cromo esavalente incida sulla salute dei cittadini, così come quanto i nuovi investimenti non previsti di Asa andranno ad incidere sulle bollette dei cittadini.


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