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Politica giovedì 11 giugno 2015 ore 10:08

Nuovo asilo: dubbi e critiche dall'opposizione

Immagine di repertorio

La scoperta della tomba in località Ortino, per Volterra Futura significa spostamento dell'asilo e costi alti che potevano essere evitati



VOLTERRA — "Improvvisamente si decide di spostare l’asilo da un’area verde ad un’area angusta (circa 1/4 dell’area inizialmente prevista), relegandolo nel parcheggio che separa la Scuola Media Jacopo dal Supermercato Coop". Questo dichiara il gruppo consiliare di minoranza Volterra Futura, che all’ultima seduta del Consiglio Comunale ha presentato due interrogazioni all’Amministrazione Comunale sul nuovo asilo nido.

In uno dei dei documenti si chiede "per quale motivo non sono state effettuate le prove archeologiche ed i saggi previsti dalla legge al momento della stesura del progetto preliminare (per l'asilo in località Ortino ndr) Dal momento che, come sottolineato anche dalla Soprintendenza, l’area oggetto di intervento era noto essere di altissimo rischio archeologico". Si chiede anche "perché, senza tener alcun conto del parere espresso dalla Sopraintendenza, si è proceduto comunque all’acquisto dei terreni".

Varie, quindi, le questioni sollevate dal centro sinistra sul progetto, dopo che nel terreno in località Ortino, acquistato dall'amministrazione comunale per far sorgere la nuova scuola dell'infanzia in bio-edilizia, è stata ritrovata una tomba di epoca villanoviana. "Siamo partiti da un costo di circa 500mila euro e ora siamo già intorno a un milione di euro - scrivono da Volterra Futura - nella fase della progettazione preliminare l’amministrazione non ha rispettato un obbligo di legge, quello relativo ai saggi archeologici".

La questione più grave, secondo l'opposizione, è che "di fronte ad una precisa posizione della Sopraintendenza che scriveva al Comune 'Si fa presente che la natura degli eventuali ritrovamenti può determinare l’impossibilità di realizzazione del manufatto', la Giunta Buselli non ha effettuato alcuno scavo". "Presa dalla frenesia delle elezioni, procede all’esproprio dei terreni con un costo complessivo, con annessi e connessi, di circa 200mila euro - scrive Volterra Futura -  e all’affidamento dell’appalto; quei terreni ora non servono più a nessuno e l’appalto è a rischio ricorso". "Oltre a non aver rispettato le norme di legge si è anche caricato sulle spalle dei cittadini volterrani un costo di 200mila euro che equivale a circa un terzo dell'aumento dell'addizionale Irpef che tutti dobbiamo pagare".


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