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Smart working: in Toscana il trend continua a crescere

A più di un anno dallo scoppio della pandemi In Toscana i dipendenti che lavorano da casa sono ancora moltissimi.



TOSCANA — In tempi di Covid, lo smart working si è rivelato una grandissima risorsa sia per le aziende che per gli stessi dipendenti, che specialmente in alcune regioni italiane hanno dimostrato di sapersi adeguare in modo ottimale alle nuove forme di lavoro agile. La Toscana rappresenta, da questo punto di vista, un vero e proprio esempio non solo perché proprio qui è nato il primo smart working village. Santa Fiora è senz’altro il simbolo della resilienza e del cambiamento, ma in realtà anche nelle città come Firenze, Siena ed Arezzo i dipendenti che lavorano da casa sono ancora moltissimi.

Lo smart working dunque ha preso ormai piede in questa regione, al punto che secondo gli esperti si tratta di un trend destinato a crescere anche in futuro, quando il Covid non sarà più un problema. Vediamo come si sono organizzati i cittadini con il lavoro agile e in che modo sono riusciti ad entrare in sintonia con le nuove abitudini.

Smart working: l’esempio della Toscana

In Toscana è nato il primo smart working village: si trova nel piccolo comune di Santa Fiora, in provincia di Grosseto. Un borgo bellissimo, che però come molti altri in Italia è stato abbandonato nel corso degli anni e proprio per farlo rivivere è stata proposta questa bellissima iniziativa. La Toscana tuttavia non costituisce un esempio solo in tal senso. Sono infatti numerosi i dipendenti che continuano a lavorare in smart working pur non essendosi trasferiti.

Inizialmente, adeguarsi alle nuove modalità di lavoro agile da casa non è stato semplice per nessuno. Eppure in Toscana, proprio in questa regione, ad oggi le cose sembrano funzionare molto bene. Merito delle aziende, che sicuramente hanno avuto un ruolo importante, ma anche e soprattutto dei dipendenti che sono stati in grado di adattarsi al meglio.

Smart worker toscani: come si sono adattati

Come sono riusciti i dipendenti in smart working ad adattarsi a queste nuove modalità di lavoro nell’ultimo anno? Di certo non è stato facile e le difficoltà iniziali sono state diverse, perché nessuno poteva prevedere di trovarsi di punto in bianco a lavorare da casa. Eppure in Toscana gli esempi positivi in tal senso sono stati moltissimi e abbiamo chiesto proprio a loro in che modo sono riusciti ad organizzarsi.

Il problema maggiore, per molti, è stato trovare un luogo in casa da destinare all’ufficio. I più fortunati hanno potuto utilizzare un’intera stanza mentre altri si sono ricavati uno spazio in camera da letto o nel soggiorno. Per quanto riguarda l’organizzazione, gli smart worker toscani consigliano di usare schedari e cassettiere per archiviare in ufficio e mantenere un certo ordine, che si riflette anche sull’operato.

Il segreto per riuscire a portare avanti il proprio impiego da casa dunque parte tutto dalla predisposizione di una postazione di lavoro. Non a caso infatti, le maggiori difficoltà incontrate da alcuni dipendenti sono legate ad una scarsa organizzazione sia degli spazi che dell’ufficio in sé. Una volta che si raggiunge un certo ordine, diventa tutto più semplice e lo smart working può trasformarsi da problema ad opportunità.


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