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Attualità lunedì 25 gennaio 2016 ore 11:55
Gli studenti dormiranno in città?
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I ragazzi potrebbero essere ospiti nelle ore notturne. L'assessorato sta vagliando la possibilità di offrire alloggio nell'ostello della gioventù
VOLTERRA — Dormire e studiare a Volterra. Per tutti gli studenti delle scuole secondarie. L'idea, ancora in fase embrionale, è al vaglio dell'assessorato all'istruzione e, se messa in pratica, potrebbe divenire un progetto pilota unico nel suo genere."Abbiamo pensato a venti posti per dormire - spiega l'assessore Alessia Dei - dieci per il Carducci e dieci per il Niccolini". I venti posti ci sarebbero, assicura Dei, ma è meglio essere cauti, perché la cosa dovrà passare al vaglio dell'assessorato al bilancio per verificare se ci sono le coperture necessarie.
"I convitti hanno bisogno di un riconoscimento ministeriale - informa Dei - e in questo momento stoaspettando dei preventivi dalle agenzie interinali per capire se il Comune può sostenere il costo degli operatori". I ragazzi andrebbero infatti presi in consegna già dalle cinque del pomeriggio: "Sarebbero necessari almeno due turni: un operatore dalle cinque a mezzanotte, e poi uno dalla notte alla mattina; e forse addirittura un terzo, reperibile durante la giornata per casi di emergenza, ad esempio se dovesse esserci bisogno di prelevare uno studente a scuola nel caso si sentisse male".
Il luogo deputato ad accogliere i giovani studenti, che diverebbero in tal caso volterrani adottivi, almeno per un periodo della loro vita, sarebbe l'ostello della gioventù: "Ma il bando scade a dicembre 2016 - fa notare Dei. - Se il Siaf ospitasse queste venti persone da settembre a dicembre, poi i ragazzi potrebbero essere trasferiti all'ostello". Si tratta di un'ipotesi praticabile, ma questo trasferimento l'assessore vorrebbe evitarlo: "Stiamo cercando un modo per collocare subito i giovani nell'ostello, da settembre a giugno".
Secondo l'assessore ci sarebbero già diverse famiglie interessate, alcune addiritttura provenienti dall'Isola d'Elba. Essendo minori, si entra in un giro di normative piuttosto complesso: "Avrò maggiori garanzie quando capiremo se potremo sostenere i costi. È un progetto sperimentale ma se messo in pratica potrebbe agevolare moltissimo le famiglie - conclude Dei - e con la presenza degli studenti la città ne gioverebbe, sia sul piano economico che su quello umano".
Filippo Bernardeschi
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