Attualità giovedì 13 agosto 2015 ore 15:22
Centrale a biomasse: la popolazione sia informata
Preoccupazione in paese per il nuovo progetto. Il Consigliere Anselmi: "al fine di evitare inutili allarmismi l'amministrazione faccia delle riunioni"
MONTEVERDI MARITTIMO — Costruita a tempo di record, meno di tre mesi, una centrale a biomasse legnose mette in allarme la popolazione di Monteverdi. E’ stata costruita da una gruppo di privati in località Caletta, zona molto amata dai cacciatori, poche centinai di metri in linea d’aria dalla millenaria abbazia di San Pietro.
Il Comune al momento ha dato le autorizzazioni limitatamente alla demolizione di un vecchio podere e alla sua ricostruzione tale e quale. Ma a quanto pare dentro il nuovo fabbricato, costruito in poche settimane, gli spazi non sarebbero più quelli di una volta, ma modificati in modo da poter ospitare un gassificatore, che trasformando la “legna vergine” (taglio di bosco, sfalci di vigneti e oliveti,ecc.) in gas alimenterà un generatore di elettricità. La corrente verrà messa in rete, ma ci sarà anche una produzione di calore per teleriscaldamento.
I costruttori dovranno naturalmente ottenere le successive autorizzazioni dagli organi competenti per avviare la centralina a biomasse di legna vergine.
Sul territorio di Monteverdi, ricordiamo, sono attive da tempo due grandi centrali geotermiche dell’Enel e una centrale a biomasse oleose di privati; inoltre l’Enel avrebbe progettato la realizzazione di altre tre piccole centrale a biomasse per pre-riscadare il vapore e aumentarne il rendimento.
Raccogliendo diffuse preoccupazioni dei residenti, il consigliere Alessio Anselmi, del gruppo di minoranza “Popolo Libero” è intervenuto sul delicato argomento con una lettera aperta al sindaco Carlo Giannoni.
“Caro sindaco, appreso attraverso la stampa locale che
l’azienda Caletta Energy realizzerà un impianto di
gassificazione a biomassa in località Podere Caletta, quale
consigliere comunale mi corre l’obbligo esternarti le
preoccupazioni dei nostri paesani in merito ai risvolti ambientali
ricadenti sul territorio".
Secondo Anselmi "i quesiti che
maggiormente assillano la nostra gente e che urgono al più presto di
chiare risposte sono: possibile che in un luogo di altissimo valore
storico ambientale, qual è la zona della Badia, in cui
l’amministrazione comunale ha investito ingenti somme di denaro per
esaltare proprio quelle funzioni storiche paesaggistiche, si pensi
oggi ad una atipico connubio, “termovalorizzazione –
protezione ambientale”?"
"Il tutto gravato - prosegue il consigliere - oltre che dalle emissioni
dei prodotti della combustione, anche da quello che sarà un
andirivieni di camion con grandi ripercussioni sulla viabilità
locale".
L'altra preoccupazione citata da Anselmi è "con quali criteri l’azienda ha scelto di
costruire detta centrale in un luogo impervio e scarsamente servito
dalla viabilità?" "Non è certo la presenza del bosco limitrofo a
giustificare tale scelta - aggiunge - visto che la macchia esistente potrà
essere sufficiente solo per pochi mesi di funzionamento".
E prosegue: "sul combustibile poi si alimentano ancora dubbi, siamo sicuri che verrà bruciato solo legna?". "Il termine biomasse comprende molteplici varietà di combustibile, financo ai residui industriali e rifiuti urbani trattati biodegradabili, escluso plastica e derivati petroliferi - continua la lettera di Anselmi al sindaco - Voglio rimarcare che in termini ambientali il nostro paese, come si usa dire, 'ha già dato!' con lo stoccaggio del Poggettone, dove ancora oggi dagli anni novanta i nostri compaesani non trovano un valido perché, per smaltire materiale non pericoloso, non inquinante, coloro che dovevano disfarsene abbiano fatto tanta strada e sostenuto pesanti costi".
"Per quanto sopra – conclude il consigliere Alessio Anselmi - al fine di evitare inutili allarmismi tra i nostri concittadini, ma anche tra coloro che a Monteverdi hanno scelto di trascorrere il tempo libero ed investire in seconde case, è oggi improcrastinabile che siano doverosamente informati, magari con riunioni 'ad hoc' che l’amministrazione comunale potrebbe indire almeno a Monteverdi e Canneto”.
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