Interviste venerdì 23 maggio 2014 ore 09:05
Cerri: "l'Unione dei Comuni poteva fare di più, ma l'adesione è un segnale politico"

Il candidato sindaco di Rifondazione Comunista presenta le sue proposte e spiega perché non ha aderito alla coalizione di centro sinistra
POMARANCE — Luigi Cerri, pensionato, è consigliere uscente e candidato sindaco a Pomarance per Rifondazione Comunista alle elezioni di domenica 25 maggio.
Cerri, come è composta la vostra
lista?
“Sono quasi tutti esponenti di
Rifondazione Comunista e fanno quasi tutti parte dell'Anpi, mentre
altri sono cittadini liberi. Sono 5 uomini e 4 donne, tra cui una di
origini albanesi ormai diventata cittadina italiana, che dovrebbe
rappresentare la voce dei cittadini stranieri. E' un segnale politico
chiaro verso l'integrazione, un segnale che abbiamo dato anche con la
proposta, approvata all'unanimità dal consiglio comunale, di
riconoscere la cittadinanza onoraria ai bambini nati a Pomarance da
genitori stranieri”.
Perché avete scelto di non allearvi con le
altre forze delle sinistra?
“Non ho visto un'amministrazione così
negativa da dover fare una crociata contro. Delle differenze
logicamente ci sono, tanti punti di vista politici ci distinguono, ma
in questi cinque anni abbiamo lavorato, ci siamo confrontati e questa
amministrazione ha lavorato bene. Non ho visto la necessità di
coalizzarmi con il gruppo di Unione Democratica per battere ipotetici
avversari. Ho una lunga esperienza politica e so che le alleanze si
cercano per ottenere qualcosa; in questo caso non ho accettato di
essere usato solo per spostare dei voti. Mentre a Volterra e
Castelnuovo mi sono impegnato con i compagni affinché Rifondazione
aderisse alla coalizione del centro sinistra, malgrado le enormi
differenze, per creare un'alleanza politica”.
Il tema della visione del territorio è
cruciale, qual'è la vostra posizione?
“Sono favorevole all'Unione dei
Comuni, anche se non ha dato grandissimi risultati, non sono molto
soddisfatto del lavoro svolto e si poteva fare di più. Tuttavia,
l'Unione ha dato un senso politico: il dividersi, il dire io faccio
da solo, come hanno fatto Volterra e Castelnuovo, è stato un segnale
politico che per me è chiaramente di destra”.
Quali sono i punti principali del vostro programma?
"Sicuramente lavoro ambiente e politiche sociali. E' semplice dire il lavoro al primo
posto, lo dicono tutti, ma il Comune non può sostituirsi all'ufficio di
collocamento, né a prerogative che sono di altri soggetti, come i
sindacati e le organizzazioni dei lavoratori. Ho notato ultimamente
che come consiglio comunale siamo stati coinvolti su tutta una serie
di situazione odiose, scandalose, però non siamo noi i soggetti che
possiamo indire uno sciopero, organizzare un manifestazione, la
lotta. Noi possiamo solo esprimere solidarietà, ma sono altri i
soggetti che invece mancano.
Un tema che mi sta particolarmente a cuore è quello degli anziani e delle badanti: la nostra proposta è quella di creare un centro sociale, dove tutti gli anziani possano ritrovarsi, ed adibire anche uno spazio dove queste donne possano trascorrere insieme le loro ore libere".
Qual'è può essere la parola chiave per il futuro di Pomarance e della Val di Cecina?
"Non mi basta una sola ora, ma ne dico due: occupazione giovanile".
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