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Lavoro giovedì 15 gennaio 2015 ore 18:22

L'Imu agricola contribuirà a chiudere le aziende

La denuncia arriva da Coldiretti Pisa: l'imposta rischia di accelerare lo spopolamento delle aree rurali più difficili e svantaggiate che andrebbe invece contrastata



VAL DI CECINA — Otto mila imprese agricole montane “chiuse” dagli anni ’90 ad oggi. La denuncia arriva da Coldiretti Pisa che sostiene come "l'Imu sui terreni agricoli di montagna, se confermata dal Governo, rischia di imprimere una nuova durissima accelerazione allo spopolamento delle aree rurali più difficili e svantaggiate che andrebbe, al contrario, contrastata con premi ed incentivi per nuovi insediamenti e avvio di coltivazioni ed attività". 

"Se non cambieranno le norme, entro il 26 gennaio - spiega l'associazione di categoria - l’Imu agricola verrà applicata in tutti i 37 comuni, anche in quelli che erano considerati esentati perché ubicati in zone montane. In solo 7 comuni, situati nella fascia altimetrica da 280 a 600, l’applicazione sarà parziale, ma si dovrà pagare anche lì". 

A far scattare il pagamento non è più la posizione dei terreni aziendali in montagna, ma l’altitudine in cui si trova il palazzo comunale: se è al di sotto dei 280 metri sul livello del mare, anche se il terreno è sopra i 600 metri, il titolare sarà chiamato a pagare.
"Intanto “trapela” proprio in queste ore - si legge nella nota di Coldiretti - l’ipotesi da parte del Governo di modificare la norma riportando il parametro dei pagamenti alla classificazione dell’Istat dei comuni montani o parzialmente montani”. Coltivatori diretti ed imprenditori agricoli sarebbero, in questi due particolari casi, esentati dall’Imu così come avveniva in precedenza

Ma a scatenare l’ira tra gli agricoltori, e lo sconcerto, è anche l’inspiegabile disparità di trattamento tra campi confinanti appartenenti addirittura allo stesso proprietario, ma ricadenti all’interno di Comuni con i centri amministrativi su altitudini diverse.

Resta però il problema della scadenza del pagamento il 26 gennaio, una scadenza sottolinea Coldiretti  "troppo ravvicinata visto che mancano solo due settimane, considerando anche che per il 21 gennaio è anche atteso il pronunciamento del Tar del Lazio sulla conferma della sospensione del pagamento dell’Imu nelle zone montane adottata dallo stesso Tar il 23 dicembre scorso". Anche per questo motivo Coldiretti sostiene la richiesta da più parti avanzata, che venga prorogato il termine per il pagamento in modo da mettere i contribuenti in grado di adempiere alle pratiche necessarie.

Coldiretti Pisa auspica che "si arrivi ad un provvedimento chiaro, che non penalizzi le aziende delle zone disagiate". "Un ulteriore spopolamento metterebbe a rischio la montagna - proseguono - dove gli imprenditori agricoli sono le sentinelle del territorio e costituiscono un presidio per prevenire il dissesto idrogeologico. Un ruolo questo che svolgono anche gli imprenditori agricoli in pianura che con la loro attività mantengono il paesaggio e il territorio". Ruolo che secondo Coldiretti "è stato riconosciuto proprio con l’applicazione dell’Imu in pianura per cui il Governo ha ridotto il moltiplicatore della rendita da 110 a 75 per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali, riconoscendo il terreno come strumento di lavoro. 

Un riconoscimento che Coldiretti auspica possa avvenire anche nella prossima revisione del catasto dei terreni perché la tassazione tenga presente i profondi cambiamenti avvenuti in agricoltura dove la redditività dei terreni e fortemente diminuita.


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