Tagli sanità: pronti alla rivoluzione

Buselli replica alla Asl: "l'intento è chiarissimo, negli ospedali periferici, quelli in realtà indispensabili, smantellare ciò che costa di più"

VOLTERRA — "L'intento è chiarissimo, negli Ospedali periferici, che poi son quelli in realtà indispensabili: smantellare ciò che costa di più, risparmiando sul personale e, ciò che più è inaccettabile, sui livelli di assistenza e cura. Mi auguro che questo non avvenga. La Regione e la Terza Commissione hanno dato ascolto alle nostre istanze. Ma se questo dovesse avvenire, con un colpo di mano a livello locale, da qui partirà una rivoluzione che attraverserà tutta la Toscana". Il sindaco di Volterra Marco Buselli replica così in una nota all'azienda Asl 5 di Pisa che ieri era intervenuta a mezzo stampa dopo il caso, sollevato dallo stesso prima cittadino, del paziente in arresto cardiaco monitorato all'Utic dell'ospedale volterrano che rischia di essere tagliato.

Buselli replica duramente: "il paradosso è che, dopo anni che viene calato dall'alto il modello di Ospedali organizzati per intensità di cura, adesso si vuol far credere, con un gioco di prestigio venuto male, che non è importante si parli di alta o media complessità".

"La risposta ricevuta (dalla Asl ndr) è stata irragionevole e contraddittoria" aggiunge il sindaco, che poi entra nel merito del caso specifico del paziente. "Si conferma a tutti gli effetti da parte della Direzione sanitaria la dinamica da noi descritta - spiega - per cui un arresto cardiaco sarebbe stato rianimato e poi stabilizzato e monitorato nel posto letto di terapia intensiva dell'Ospedale, come in effetti è accaduto, con la stabilizzazione ed il monitoraggio in Utic, successivi alla rianimazione avvenuta in Chirurgia".

"Si dà ad intendere che l'alta intensità di cure (tra cui l'unico posto letto di terapia intensiva presente in Ospedale) è uguale alla media intensità di cure - prosegue il primo cittadino - Perchè allora il paziente non è stato centralizzato immediatamente in Medicina?"

Il sindaco chiarisce poi che "l'alta intensità (ad esempio i letti intensivi e sub intensivi) è assai diversa dalla media intensità (ad esempio degenza ordinaria e ricovero a ciclo breve)". "Il livello di cura richiesto dal singolo caso discende da una valutazione di instabilità clinica e di complessità assistenziale – aggiunge Buselli - Maggiore è l’instabilità clinica e la complessità assistenziale, più intenso è il livello di cura richiesto (terapia intensiva o subintensiva). Minore è l’instabilità clinica e la complessità assistenziale, meno intenso sarà il livello di cura (low care o post-acuzie)".

Secondo il sindaco "nella sua risposta l'Asl si tradisce anche ribadendo che 'in casi particolari è importante che i pazienti siano stabilizzati per poi essere trasferiti in centri specialistici'; è ' ciò che praticamente avviene nei posti ad alta intensità di cure". "E' chiaro invece - specifica - che non basta mettere un monitor in Medicina, se poi non ci sono i professionisti necessari, che l'attuale situazione va a garantire".

"Sarebbe interessante peraltro, quando si parla di 'appropriatezza' - prosegue il primo cittadino - verificare la schiera di posti di terapia intensiva e subintensiva del presidio di Pontedera, distante appena 10-15 minuti dal megaospedale di Cisanello".

Dunque il sindaco promette battaglia nel caso in cui si realizzassero tagli "sul personale e sui livelli di assistenza e cura".

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