Attualità martedì 14 novembre 2017 ore 17:00
Gestione rifiuti per l'Ato costa, caos nel Pd
Diciassette sindaci, tutti Pd, hanno disertato l'assemblea dell'Ato. Il presidente e primo cittadino di Collesalvetti Bacci: "La Regione intervenga"
PONTEDERA — Questa mattina era in programma a Pisa un'assemblea dei cento sindaci che fanno parte di Ato Toscana Costa. L'incontro non si è potuto svolgere perché è mancato il numero legale.
Erano assenti volutamente diciassette sindaci del Pd dei Comuni di Capannori, Camaiore, Massa, Altopascio, Porcari,Massarosa, Pescaglia, Seravezza, Stazzema, Montignoso, Fivizzano, Aulla, Fosdinovo, Villa Basilica, Mulazzo, Bagnone e Comano.
Il sindaco di Livorno e i delegati di quelli di Viareggio e Carrara hanno invece abbandonato l'aula.
Alla base di questa frizione la disputa sul funzionamento di Reti Ambiente, la società creata per gestire la raccolta dei rifiuti a livello di Ato Toscana Costa (che comprende 100 Comuni nelle province di Massa, Lucca, Pisa e Livorno, esclusa la Val di Cornia). Reti Ambiente è formata dalle aziende locali di raccolta Ascit, Sea, Esa, Ersu, Geofor e Rea.
I diciassette sindaci che hanno disertato l'assemblea chiedono di verificare se esistono ancora i presupposti che nel 2011 giustificarono la messa a bando di una gara per individuare un partner privato per la gestione del servizio.
Secondo i diciassette lo scenario di oggi è diverso da quello del 2011, in particolare per tre motivi, come si legge nella nota che hanno diramato: "Sono venuti meno tre elementi importanti che motivavano la strada del misto pubblico-privato: la questione degli investimenti per l'impiantistica, con una spesa prevista nel 2011 di 220 milioni di euro, oggi di 45 milioni di euro; il know-how, visto che nel 2011 si pensava che il privato dovesse insegnare al pubblico la gestione e invece oggi le società che gestiscono la raccolta dei rifiuti per conto dei Comuni sono le migliori con know-how da vendere; la solidità finanziaria, che Reti Ambiente ha dimostrato di avere da sola avendo chiuso il 2016 con un utile di 4 milioni di euro".
Dall'altro lato altri quattro sindaci del Pd, Lorenzo Bacci (sindaco di Collesalvetti e presidente dell'assemblea di Ato Toscana), Simone Millozzi (Pontedera), Renzo Macelloni (Peccioli), Alessandro Franchi (Rosignano Marittimo e presidente della Provincia di Livorno) questa mattina, nel corso di una conferenza stampa a Pontedera, hanno ribadito che è invece urgente procedere con la gara e l'individuazione del soggetto privato.
Marco Filippeschi, sindaco di Pisa e presidente della Provincia non era presente perché impegnato a Roma. Lui come altri sindaci, condividono le posizioni di Bacci, Millozzi, Macelloni e Franchi.
"Come presidente dell'assemblea - ha detto Bacci - mi trovo nella delicata situazione di dover sancire il fatto che non siamo più in grado di produrre avanzamenti concreti. Micro aziende legate a micro ambiti non sono in grado di fare sistema e di ottimizzare i costi. I cittadini spesso pagano cifre molto salate. L'Ato doveva avere, ha, il compito di condurre cento Comuni a fare sintesi tra loro. I firmatari che hanno scritto questo documento (i diciassette sindaci, ndr) sono una netta minoranza rispetto alla platea dei sindaci coinvolti. Come presidente dell'assemblea mi sento di dover consegnare questo percorso nelle mani del presidente della Regione e dell'assessore all'ambiente, affinché si arrivi, nel più breve tempo possibile a dare risposte concrete ai cittadini. Onestamente non ho più voglia di dover dire che alcune situazioni potranno andare a regime solo quando il gestore unico sarà a regime, perché questo gestore unico, altri miei colleghi sindaci stanno facendo di tutto perché a regime non arrivi mai. Il paradosso è che venerdì è arrivata una sentenza del Tar (in cui il tribunale ha dato torto al Comune di Livorno sull'affidamento della gestione dei rifiuti fino al 2030 ad Aamps, ndr) che questo è il percorso da portare avanti nella maniera più chiara e netta. Questo percorso doveva essere già compiuto direi da mesi se non addirittura anni".
"Non c'è stato il numero legale questa mattina - ha detto Millozzi - Vogliamo denunciare quello che è accaduto stamani. E pochi giorni fa c'è stata la sentenza del Tar che dà ragione alle istanze portate avanti da noi sindaci dell'Ato Toscana Costa". Il riferimento è alla sentenza dei giudici amministrativi che ha dichiarato illegittima la decisione del Comune di Livorno di affidare il servizio di gestione dei rifiuti fino al 2030 all'Aamps, che fa capo al Comune labronico, in difformità con quanto deciso dall'Ato Toscana.
"Livorno ha perso sia dal punto di vista giuridico che politico" ha detto Macelloni. Riguardo ai fatti di questa mattina a Pisa il primo cittadino di Peccioli ha parlato di "trucchetti da Prima Repubblica, con giochetti come sto dentro o vado fuori, comportamenti da paranoia. Abbiamo preso atto che c'è una maggioranza forte che va in questa direzione e che con questa scomposizione un'assemblea è difficile da gestire. Non abdichiamo, chiediamo alla Regione di portare avanti e di chiudere quel programma che tutti abbiamo condiviso. La Regione può chiuderlo velocemente mentre con un'assemblea così frazionata ci arriviamo ma con tempi più lunghi".
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