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Attualità mercoledì 19 aprile 2023 ore 19:00

Contro l'azzardopatia uno stand all'ospedale

Da sinistra: Patrizia Salvadori, Valerio Cerresi e Silvia Bianchi

Il progetto "Slow Life Slow Games" di Ausl e Lucca Crea arriva anche al "Santa Maria Maddalena", con l'obiettivo di sensibilizzare sul fenomeno



VOLTERRA — Il contrasto all'azzardopatia, promosso dalla campagna di prevenzione "Slow Life Slow Games" dell’Azienda Usl Toscana nord ovest in collaborazione con Lucca Crea e grazie al finanziamento del Ministero della Sanità, dopo aver toccato 11 strutture del bacino territoriale sanitario, è arrivato anche all'ospedale "Santa Maria Maddalena".

L’atrio dell’ospedale, per tre giorni, si trasforma in un luogo, dove si può venire a conoscenza delle problematiche legate al gioco d’azzardo attraverso i suoi stessi mezzi e sperimentare inoltre i più diffusi giochi da tavolo, ricevendone alcuni in omaggio.

"Lo scopo è combattere il gioco d’azzardo - ha detto il dottor Maurizio Varese, responsabile del progetto e direttore dell'Area dipendenze dell'Ausl - e di prevenirlo attraverso una sana educazione al gioco che sia pura passione e divertimento".

La campagna, partita da Lucca, ha già fatto tappa tra gli altri a Pontedera, Cecina, Versilia, Livorno, Piombino e Pisa. A Volterra, dalle 9 alle 19, oggi e domani, giovedì 20 Aprile, è allestito uno stand e uno speciale corner, che fornirà informazioni e consigli sul gioco responsabile, grazie anche alla presenza del personale del SerD.

"Lo scorso anno gli utenti in carico al SerD di Volterra sono stati 280, di cui 14 utenti sono stati presi in carico per una dipendenza da gioco e hanno svolto un programma terapeutico integrato - ha spiegato Valerio Cellesi, responsabile del Ser.D di Volterra - si tratta della punta dell’iceberg, perché in buona parte questo resta un problema ancora sottovalutato".

"Tale attività è stata svolta anche nella locale casa di reclusione, con 5 pazienti presi in carico - ha concluso - il carcere è una struttura particolare dove è molto facile scommettere e, per questo, abbiamo già effettuato un corso di formazione in cui era considerato anche il gioco d’azzardo in carcere".


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