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Attualità mercoledì 04 marzo 2020 ore 18:00

Accessi in ospedale, il medico esige rigore

"Un contagio e l'ospedale potrebbe chiudere" dice Vallini, censurando il comportamento di chi cerca e trova il modo di evitare la tenda pre-triage

VOLTERRA — "Tutti avranno notato la tenda della protezione civile piazzata all'ingresso dell'area degenza del nostro ospedale; non è stata messa li tanto per bellezza, ma è un check point obbligatorio per tutti coloro che si recano in ospedale, sia nei reparti che negli ambulatori" ha tenuto ha sottolineare il dottor Stefano Vallini dall'ospedale Santa Maria Maddalena.

"Credersi furbi" trovando il modo per evitare i controlli, ricorda il medico, "è una stupidaggine oltreché inutile, perché gli accessi ai reparti sono controllati e interdetti. Per quanto riguarda in specie il reparto chirurgico questi controlli sono ancora più stringenti perché, come noto, i pazienti appena operati sono i più fragili dal punto di vista delle difese immunitarie. Per questo giova ricordare che non sono ammessi più di un visitatore per paziente e esclusivamente nell'orario prescritto previo controllo e autorizzazione del personale di reparto".

"Non sono ammessi accessi se non dall'ingresso principale e i trasgressori saranno allontanati - ha concluso Vallini -. Pare superfluo raccomandare che chi presenta sintomi da malattie da raffreddamento in questa fase sarebbe meglio evitasse di venire in ospedale fino a situazione normalizzata. In ultimo ricordiamoci che anche un solo caso positivo fra degenti o personale potrebbe determinare la chiusura del servizio per tempi anche non brevi con i disagi che potete ben immaginare, quindi cerchiamo fra tutti di darci una mano".

Come esempio è da citare il caso dell'ospedale di Pontremoli, dove l'Asl ha disposto la chiusura temporanea del pronto soccorso a seguito di un accesso di un uomo poi risultato positivo al nuovo coronavirus Covid-19. E il personale medico e infermieristico che lo aveva assistito è stato posto in quarantena precauzionale e, dunque, è ora impossibilitato a prestare servizio nell'ospedale della Lunigiana, con gravi ripercussioni sui servizi.

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