Politica giovedì 22 maggio 2014 ore 12:10
Volterra Futura sul Santa Chiara: "la vendita del Chiarugi non basta"

La coalizione di Paterni esprime soddisfazione per la cessione, ma spiega che "l’azienda deve riprendere un altro cammino, quello dell’efficacia gestionale, altrimenti i problemi strutturali non si risolvono"
VOLTERRA — "Abbiamo
espresso soddisfazione al presidente Renato Bacci per la notizia
della vendita da parte di Santa Chiara dello stabile Chiarugi, da perfezionare entro i prossimi sei mesi e che sarebbe tale
da mettere in condizioni di maggiore sicurezza la situazione
finanziaria dell’azienda che è arrivata a porre a
serissimo rischio la continuità operativa del Santa Chiara, ma che è
sempre stata negata dall’attuale Presidenza e dalla Amministrazione
Buselli". Queste le parole di Volterra Futura, la coalizione di centro sinistra che candida a sindaco Paolo Paterni.
"I numeri parlano chiaro - scrive Volterra Futura - l’indebitamento complessivo
dell’azienda ha raggiunto i 2.673.509 euro a fine 2013; anche
sottraendo da tali debiti i crediti che il Santa Chiara può vantare,
permane una differenza negativa pari a 1 milione e 787 mila euro,
cifra notevolmente superiore ai 643 mila euro di differenza riportati
nell’ultimo bilancio chiuso prima 'dell’era Buselli', ovvero
il 2008".
"Difficile dare la colpa di una performance così negativa ai
minori introiti - secondo il centro sinistra - dato che i ricavi di allora sono pressoché identici
a quelli di oggi ed, anzi, nel frattempo erano anche aumentati". "Degli
ultimi 5 anni di gestione Santa Chiara - aggiungono - si può purtroppo solo
affermare: tante perdite accumulate e tanti debiti conseguenti".
Volterra Futura ricorda poi "le dichiarazioni di metà gennaio del sindaco, che
annunciavano il pareggio di bilancio, mentre la realtà dei numeri
riportati nel bilancio 2013 appena trasmesso dal Santa Chiara al
comune parla di 430 mila euro di perdita".
Per il futuro la coalizione afferma che ci sono "122mila euro
di perdita stimata nel 2014, come da budget di previsione trasmesso al
Comune pochi mesi fa, con pareggio di bilancio ipotizzato solo nel
2016".
Volterra Futura riporta poi un passaggio della relazione del collegio sindacale che accompagna il bilancio 2013:
“l’indebitamento complessivo dell’azienda è ulteriormente
peggiorato, rispetto al precedente bilancio, di euro 378.436 ed ha
raggiunto a fine anno 2013 la somma di Euro 2.673.509, cifra che
ormai sfiora l’ammontare del valore della produzione di un intero
esercizio. Il Collegio prende atto che il Consiglio d’Amministrazione
al fine di garantire una corretta prospettiva di continuità
aziendale, nonché per migliorare la situazione economica e rendere
più sostenibile quella finanziaria, oltre al già citato ampliamento
dell’offerta di servizi di accesso diretto e di sollievo, ha
provveduto al consolidamento dell’esposizione bancaria, con la
stipula di un mutuo ipotecario della durata di anni 25, e
all’affidamento in global service di una parte significativa dei
servizi socio assistenziali e accessori, con decorrenza dal marzo
2014.”
"L’Amministrazione
comunale - spiega la lista di Paterni - aveva il dovere di prendere in carico una situazione così
preoccupante, con approccio serio ed intellettualmente onesto; al contrario abbiamo dovuto assistere a 'spot' propagandistici
con i quali riversare sempre su altri le colpe ed attribuirsi i
meriti, molto presunti, a nostro avviso".
"La vendita del Chiarugi - conclude Volterra Futura - sarebbe certamente utile, ma da sola non basta; l’azienda deve
riprendere un altro cammino, quello dell’efficacia gestionale,
altrimenti i problemi strutturali non si risolvono".
Fonte: Volterra Futura - Ufficio stampa
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