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Cronaca martedì 11 marzo 2014 ore 17:00

Ombra della sera: la statua è originale

Secondo uno studio del Cnr di Firenze la statua è di epoca ellenistica, è stata forgiata dagli Etruschi e per millenni è rimasta interrata prima d’essere scoperta



VOLTERRA — Sul Corriere della Sera del 9 marzo è stato pubblicato un articolo a firma di Marco Gasparetti dal titolo: 'Risolto l'enigma dell'ombra della sera', in cui si affronta il tema delle origini, discusse per molto tempo dagli esperti, della misteriosa statua in bronzo ospitata dal museo Guarnacci di Volterra e simbolo della civiltà etrusca.
Nel pezzo si fa riferimento ad udio condotto nei laboratori dell’Istituto di fisica applicata 'N. Carrara' del Cnr di Firenze diretti da Salvatore Siano. Grazie all’impiego di laser particolari, i ricercatori hanno 'sentenziato' che la statua è autentica, risale all'epoca ellenistica ed è stata forgiata dagli Etruschi.
La notizia ha destato molto interesse nei volterrani e molti hanno commentato anche su Facebook. Significative le parole del professor Renato Bacci, il quale scrive: "le analisi confermano quanto già seriamente si diceva e sapeva, come sostenuto da etruscologi illustri, cioè che risale al IV a.c.".
"La statuetta - prosegue il classicista Bacci - è stata interrata per secoli perché proviene da una stipe votiva: gli ex-voto che erano dono alla divinità venivano conservati interrandoli in una 'buca ', tecnicamente 'stipe' in prossimità dell'area sacra".
"L'Ombra della sera - aggiunge Renato Bacci - proviene dalla collezione Buonarroti e fu probabilmente scambiata tra collezionisti appunto, come le figurine,  tra il Buonarroti del tempo e Monsignor Guarnacci, in cambio non si sa bene di cosa, forse qualche urna, dato che a Volterra se ne rinvenivano in grande quantità già nel 1700".
Tutte false, quindi, le leggende metropolitane che si sono rincorse per anni sulla storia della statua: "che fosse stata trovata nella casa di un contadino che la adoperava come attizzatoio, che fosse stata dedicata agli dei per ringraziamento dell'aver fatto crescere un bimbo nato nano" e altre ancora.
"Ben venga comunque - conclude Bacci -  questa certificazione di autenticità che rende giustizia ad un capolavoro della bronzistica etrusca".


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