Piccoli Comuni al collasso: la scelta è tra l'Unione o la fusione

CASTELLINA MARITTIMA — "I piccoli Comuni sono al collasso, ingessati e sempre più inadeguati ad erogare servizi ai cittadini: serve cambiare e organizzarsi in strutture più efficienti ed efficaci; per farlo abbiamo solo due strumenti: le Unioni di Comuni o le fusioni". Queste le parole di Federico Lucchesi sindaco di Castellina Marittima e presidente dell’Unione dei colli marittimi pisani che spiega come i Comuni di piccole dimensioni incontrino "problemi enormi nel far quadrare i bilanci in conseguenza dei tagli ai trasferimenti dello Stato".
"Noi abbiamo scelto - spiega Lucchesi - la strada dell’Unione, un Ente di secondo livello non eletto direttamente dai cittadini, dove tutte le cariche vengono ricoperte a titolo gratuito". "L’obbiettivo - spiega il sindaco - è quello di mettere insieme risorse umane, economiche e strutturali per offrire ai cittadini uffici e servizi più efficienti, specializzati e professionali".
Lucchesi prende ad esempio la costituzione di "un unico corpo di polizia municipale con sei agenti, più gli stagionali che significa un maggiore controllo del territorio, più lotta ai reati ambientali, agli abusi edilizi, spesso prima quasi ignorati".
Secondo il presidente "l’Unione di Comuni o addirittura la fusione, rappresenta, se non si vuol fare del populismo, l'unica risposta possibile: lavoriamo per qualcosa di più grande e di più efficiente anziché lottare per una poltroncina in un piccolo feudo fuori dal tempo". "Non credo che per il cittadino - aggiunge Lucchesi - la priorità sia l'identità territoriale, bensì avere istituzioni efficienti che sanno dare risposte e amministrare con efficacia". "Servono consapevolezza e senso di responsabilità - prosegue - i sindaci stanno vivendo un momento frustrante e non riescono a governare: o tagliano i servizi o aumentano le tasse".
Lucchesi entra poi nel merito delle difficoltà dell'Unione dei Colli Marittimi: "attualmente manca la necessaria chiarezza normativa e a questo si è aggiunto che i sindaci in scadenza di mandato tirano i remi in barca creando non pochi problemi, intralciando il percorso di aggregazione". "C’è chi non sta approvando il trasferimento all'unione della funzione Urbanistica - spiega - perché si è reso conto che ciò implica una perdita di poteri di Giunta e Consiglio, ma non si può non capire che continuando a difendere il proprio orticello si intralcia il processo di rinnovamento dei Comuni che altrimenti rischiano di sparire del tutto".
Lucchesi nello scorso consiglio dell’Unione del 24 aprile ha chiesto, e ottenuto con voto unanime dei presenti, che entro metà maggio sia convocato un consiglio comunale aperto e allargato a tutti i consiglieri "per iniziare un dibattito serio per promuovere e rinvigorire la discussione sul tema dell'aggregazione dei Comuni tra gli attuali amministratori, quelli candidati alle prossime elezioni e i cittadini dei cinque comuni coinvolti".
"L'interesse del cittadino - conclude- va oltre i confini del suo piccolo comune e governare il cambiamento è una opportunità che non possiamo farci sfuggire". 

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