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Politica martedì 17 settembre 2019 ore 10:45
Uscita di Renzi dal Pd, tante reazioni critiche
Tante critiche e poche voci a favore rispetto all'uscita dal partito dell'ex segretario. Appelli alla coesione e all'unità
PISA — Renzi esce dal Pd ma i "renziani", truppa abbastanza nutrita anche nella provincia di Pisa, al momento non sembrano intenzionati a seguire il loro "capo".
Il consigliere regionale Antonio Mazzeo, già nella serata di ieri, richiamando all'unità del partito aveva detto che "Ogni ipotesi di divisione, scissione o comunque la si voglia chiamare, avrebbe solo un effetto: renderci più deboli di fronte alle destre e ai sovranisti".
Duro il commento dell'altro consigliere regionale Pd Andrea Pieroni:"La scissione promossa da Renzi non ha senso politico. Mi pare l'ennesima conferma di una politica intesa solo come esasperato personalismo, autoreferenzialita' narcisistica, incapacità di concepire la politica come gruppo, come gioco di squadra, pur non essendo sempre capitano. Zingaretti ha realizzato il miracolo di tenere unito il partito nella scelta - complessa e difficile - di allearsi con i 5 stelle per il governo del Paese. Renzi dice che esce dal PD per combattere il sovranismi di Salvini. Ecco, indebolire il PD significa andare nella direzione opposta. Ma, come sappiamo, la coerenza tra quanto si dice e quanto si fa non è mai stata la principale qualità di Matteo Renzi!".
Due deputati Pd del territorio Stefano Ceccanti e Susanna Cenni hanno preso le distanze:"In queste ore vale la pena di ribadire l'insegnamento di Emmanuel Mounier: La più grande virtù politica è non perdere il senso dell'insieme.”, ha scritto sui social Ceccanti, parlando anche di "Scissione sbagliata" e confermando che resterà nel partito.
Anche l'altra deputata Pd della zona, Susanna Cenni, non ha usato mezzi termini e, stamani, in un post su facebook ha scritto "Della serie, come fare male ad un partito e ad una comunità".
"Extra ecclesiam nulla salus", ( oltre la chiesa non vi è salvezza ) è stato il lapidario commento del sindaco di San Miniato Simone Giglioli col chiaro riferimento a Matteo Renzi e alla sua uscita dal Pd.
Durissimo il commento dell'ex sindaco di Pontedera Simone Millozzi:
La mattina inizia così...colui che si è fatto vanto di aver salvato l'Italia, grazie all'accordo PD- 5stelle, adesso non soltanto deciderà arbitrariamente quando sarà il momento di staccarne la "spina" con buona pace degli interessi del Paese (non prima di aver partecipato alla "spartizione" delle poltrone nelle partecipate) ma soprattutto pone una ennesima "pietra tombale" sulla possibilità della sinistra di tornare a competere nelle prossime scadenze elettorali, a partire dalle elezioni regionali in Emilia ed in Toscana. Un ennesimo regalo alle destre sull'altare della sua mai sopita ambizione personale che ha di fatto modificato "geneticamente" la sinistra in Italia, portandola quasi alla sua irrilevanza politica. Uno "statista".
Mentre l'attuale sindaco pontederese, Matteo Franconi, pur non condividendo la scelta di Renzi elogia la sua chiarezza. "Le scelte della chiarezza siano pietre per costruire ponti anziché scontri", scrive il primo cittadino, argomentando: "In politica il valore della chiarezza io credo sia preminente per rafforzare il rispetto che la lega indissolubilmente alle aspettative dei cittadini. Per questo, pur non condividendo nel merito la scelta di Renzi di uscire dal Partito Democratico, credo che il beneficio chiarificatore di questa mossa possa portare beneficio a tutta la discussione pubblica aperta nel centrosinistra. Per indole personale e per convinzioni di coerenza politica non sono tra coloro che demonizzano la scelta di Renzi, al pari di quella di Calenda ed ancor prima degli amici di Articolo 1 e Leu, giudicandola con gli occhi rancorosi di chi abbandona un progetto e se ne va".
Ancora Franconi: "Io credo che il PD, oggi a maggior ragione, sia il laboratorio politico e lo strumento migliore a disposizione di questo paese per contrastare il populismo delle destre e per progettare uno sviluppo ed una ripresa sociale ed economica dell'Italia che guarda al proprio futuro con fiducia e speranza. Allo stesso modo credo che il PD debba guardare con rispetto ed attenzione a tutte quelle forze politiche ed a quei movimenti civici che si riconoscono nei valori costituzionali e si muovono dentro il perimetro largo e plurale del centrosinistra. Il mio invito ai dirigenti nazionali del partito a cui convintamente aderisco è non perdersi nel terreno scivoloso delle ragioni e dei torti ed esercitare fin da subito il ruolo che il PD ha nei propri tratti fondativi: essere il soggetto politico in grado di facilitare le connessioni ed il dialogo con tutti i soggetti, nessuno escluso, che vogliono cambiare nel profondo questo paese partendo dalla lotta alle diseguaglianze e dalle pari opportunità per i giovani, le famiglie ed il tessuto economico. La politica seria ed al servizio dei bisogni del paese deve riuscire a governare momenti come questi trasformando le difficoltà in opportunità con la maturità di chi cerca soluzioni per chi è in difficoltà senza perdersi in discussioni autoreferenziali di posizionamenti e strategie".
Restando a Pontedera, al momento, non rilasciano dichiarazioni i comitati Pro Renzi, mentre, a Pisa, una delle poche voci a favore della scelta dell'ex premier è quella di Michele Passarelli, già consigliere comunale: "Se devo dire il motivo per il quale seguirò Renzi in questa avventura politica è proprio per la visione di futuro che oggi, nel PD, non è più affine alla mia. Ho già scritto spesso che questo Partito guarda più indietro che avanti, più al suo interno che all’esterno, più agli equilibri che alle scelte. Io voglio mettere quel poco di passione e competenza che ho al servizio delle mie due figlie e di tutti i ragazzi che studiano oggi per avere un futuro domani."
E sempre da Pisa arriva un'altra adesione a Renzi, quella da parte di un altro ex consigliere comunale, Giovanni Garzella:"Vi sono molte persone che come me da anni non hanno più una "Casa Politica" dove trovarsi nei Valori e nei programmi. Pertanto guardo con molto attenzione al nuovo soggetto politico che sta per nascere al quale potrei aderire".
"Renzi se ne va ma i problemi restano" - dice l'ex sindaco di Pisa Paolo Fontanelli sul suo blog - "È dal 2013 che ogni volta che mi è stato chiesto un giudizio su Renzi ho sempre detto che il perno del suo pensiero è che “il mondo comincia e finisce con lui”, e per questo non mi hanno mai convinto i suoi “propositi riformatori”. Peraltro assai spesso celati sotto una buona dose di ipocrisia, come quando attacca le correnti; lui, che con la peggiore pratica correntizia, ha demolito da segretario gli spazi di agibilità politica per le minoranze."
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