Interviste venerdì 11 aprile 2014 ore 14:00
Produrre birra con il vapore per ridare slancio al territorio
Edo Volpi è l'amministratore delegato della srl Vapori di Birra e ideatore del primo birrificio a sfruttare l'energia geotermica
CASTELNUOVO — Edo Volpi, classe 1952, è l'amministratore delegato della srl Vapori di Birra che mercoledì 16 aprile a Sasso Pisano, frazione di Castelnuovo Val di Cecina, inaugurerà il primo birrificio artigiano a sfruttare il calore geotermico. Edo, operaio Enel in pensione, condivide questa avventura con la moglie Luciana e la figlia Chiara Volpi, Liliana Grazzini, Domelia Ruffini, Pascal Giordano e la Coop Valdicecina-Valdera, tutti soci della neonata società.
Edo Volpi, come è nata l'idea di aprire un birrificio artigiano geotermico?
"Sono molti anni che lavoro a questo tema: è sempre stato un mio chiodo fisso sfruttare la geotermia anche per altre attività, oltre alla produzione di energia elettrica. Ho sostenuto anche politicamente questa idea: quando ero assessore al Comune di Castelnuovo ho partecipato alla scrittura del Protocollo d’Intesa, l'accordo Generale sulla Geotermia tra l'Enel, la Regione Toscana, le Province di Grosseto, Pisa e Siena e 16 Comuni per lo sfruttamento della geotermia. Anche grazie a questo accordo stanno arrivando finanziamenti interessanti e da qui ho iniziato a pensare che si potesse creare con la geotermia qualcosa da lasciare ai nostri giovani".
Perché proprio un birrificio?
"Sicuramente sono un amante della birra. Anche se la mia idea inizialmente era un'altra, in un settore diverso, con molto più grande, ma è un momento difficile per trovare investitori. Così ho iniziato a girare, ad informarmi e quando mi hanno detto che l'impianto per produrre birra costava intorno ai 150mila euro ho iniziato a pensare che il progetto del birrificio lo potessimo sostenere".
Quali sono le caratteristiche dell'impianto?
"E' un impianto altamente tecnologico, è richiesto un know – how particolare: chi lavora qui, se posso fare una battuta, deve stare col camice e deve essere preparato. Per la produzione della birra usiamo solo l’energia geotermica, così come per i processi di igienizzazione. Il vapore, oltre a farci risparmiare, permette anche di raggiungere in tempi più rapidi le temperature necessarie al processo brassicolo. Attualmente abbiamo 3 fermentatori che possono produrre circa 70mila litri di birra all’anno, ma si può arrivare fino a 6 fermentetatori producendo 130-140 mila litri annuali".
Accanto al birrificio nasce anche un brew pub con ricette e prodotti tipici del territorio, quale obiettivo vi date?
"Il pub che affianca il birrificio è un'attività accessoria, non abbiamo aspettative, per noi è un viatico: l'attività principale è il birrificio. Contiamo di produrre e vendere birra in fusti e in bottiglia a ristoranti e pizzerie della zona e non solo, con un occhio anche alla grande distribuzione. Faremo anche serate a tema, come ci consiglia il nostro mastro birraio Cioni che ci accompagna in questo percorso. Questo significherebbe dare lavoro a 6-8 persone del territorio. Per noi è questa la sfida più grande".
Un impegno che guarda all'ambiente, alla valorizzazione del territorio, alla creazione di posti di lavoro che sembra già suscitare curiosità e riscuotere successo, visti gli ospiti che saranno presenti all'inaugurazione; ve lo aspettavate?
"Sinceramente sono sorpreso perché la presenza di personaggi importanti come l'Assessore Regionale all'Ambiente Bramerini e il Presidente della Provincia Pieroni significa che l'idea è piaciuta. Vorrei che la nostra attività fosse un biglietto da visita per il territorio, per attrarre imprenditori che vengano ad investire per sfruttare la geotermia per attività come questa e creare posti di lavoro, soprattutto per i giovani. E per le donne, visto che al birrificio, per nostra scelta, ci lavorano tutte donne!"
Alessandra Siotto
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