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Cultura giovedì 22 maggio 2014 ore 21:50
Sgarbi: "non ho voluto che la Deposizione del Rosso andasse a Firenze"

'Rosso Fiorentino. Rosso Vivo. La Deposizione, la Storia, il ʻ900, il Contemporaneo' è il ciclo di eventi che durerà fino al 2015 presentato a Volterra dal critico d'arte
VOLTERRA — E' stato presentato questa mattina, 22 maggio, alla presenza del
curatore Vittorio Sgarbi, a Palazzo dei Priori a Volterra, il ciclo
di eventi “Rosso
Fiorentino. Rosso Vivo. La Deposizione, la Storia, il ʻ900,
il Contemporaneo”.
Non propriamente una mostra, ma un evento artistico che coinvolge
tutti i musei della città con istallazioni e opere tutte legate alla
Deposizione del Rosso Fiorentino. Si tratta di un 'sistema culturale'
che partirà
domani, 23 maggio, con eventi ed iniziative artistiche per il biennio
2014 – 2015.
Alla
conferenza stampa di questa mattina, oltre a Sgarbi, hanno
partecipato il sindaco di Volterra Marco Buselli, il regista
dell'evento l'architetto Alberto Bartalini, Ilario Luperini
coordinatore del comitato scientifico che ha curato la mostra e Iole
Siena, presidente di Arthemisia Group,
la società che ha organizzato e prodotto l'evento, promosso
dal
Comune di Volterra in collaborazione con la Diocesi e la
sponsorizzazione di Knauf.
I MUSEI. Fino
al 31 dicembre 2015 Pinacoteca, Museo Etrusco Guarnacci, Palazzo dei Priori,
Teatro Romano, Battistero di San Giovanni ed Ecomuseo dellʼAlabastro
saranno visibili tutti con un unico biglietto, acquistabile in uno
qualunque degli spazi. E tutti questi spazi saranno arricchiti con
opere e istallazioni di artisti del passato, del ʻ900
e contemporanei,
tutti legati da un filo rosso: la sconvolgente contemporaneità della
Deposizione del Rosso Fiorentino, capolavoro di Volterra.
IL ROSSO GRANDE PROTAGONISTA. Vittorio Sgarbi ha
illustrato brillantemente, con la sua nota abilità oratoria, la sua
energia e il suo linguaggio colorato i fondamenti artistici che hanno
ispirato la scelta delle opere, esaltando il capolavoro del Rosso
Fiorentino. Il critico d'arte ha spiegando tutti i legami del Rosso
con le opere che ha scelto di portare a Volterra per questo evento.
Sgarbi è intervento in merito alla scelta di non concedere la
Deposizione del Rosso per la mostra di Palazzo Strozzi a Firenze
dedicata al Rosso Fiorentino e al Pontormo, definito il suo alter ego
artistico. “A Palazzo Strozzi mancano le opere più importanti di
questi due artisti – ha detto Sgarbi – le due Deposizioni;
Natali, curatore della mostra aveva chiesto alla Sovrintendenza la
Deposizione del Rosso di Volterra, ma sono stato io che mi sono opposto ed ho fatto terrorismo perchè non fosse spostata
l'unica opera per cui merita di venire a Volterra”.
L'INVESTIMENTO. “Investiamo
a Volterra – ha detto Iole Siena di Arthemisia – non per il
business, ma per l'etica: abbiamo fatto un investimento importante
che è una scommessa per cercare di valorizzare una delle meraviglie
d'Italia”. “Volterra è una città piccola – ha aggiunto- e
qui realizziamo non un progetto mordi e fuggi, ma un evento unico che
dura un anno e mezzo”.
VOLTERRA DIVENTA UN TEATRO. Ilario
Luperini, coordinatore del comitato scientifico che ha lavorato alla
mostra, ha spiegato che “si tratta di un coinvolgimento dell'intera
città: tutti i luoghi simbolo di Volterra diventano protagonisti di
una azione teatrale, ispirata proprio alla teatralità dell'opera del
Rosso”.
“E' una azione teatrale – ha illustrato Luperini– divisa in
cinque atti: il primo atto si svolge alla Pinacoteca, dove è situata
la deposizione del Rosso e alla torre Minucci con le opere degli
alabastrai". Il secondo atto ha luogo al Battistero
di San Giovanni,
dove Bartalini ha predisposto anche una video istallazione; il terzo
atto avviene a Palazzo dei Priori, con una parte dedicata alla
contemporaneità; il quarto atto è il Museo Guarnacci, il cui spazio
non viene modificato,
ma si arricchisce di una preziosa delle Mummie di Cesare Inzerillo e
Il sepolcro degli amanti di Roberto Ferri. “L'ultimo atto –
conclude Luperini – va in scena al teatro romano, arricchito con le
opere dello scultore Igor Mitoraj”.
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