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Attualità giovedì 26 novembre 2020 ore 16:00

Festa della Toscana 2020 nel segno della speranza

Antonio Mazzeo
Antonio Mazzeo

Il presidente del Consiglio regionale Mazzeo ha presentato il programma, con meno eventi e presenze a causa dell'epidemia, ma di alto valore simbolico



FIRENZE — Sarà una Festa della Toscana diversa da tutte le edizioni celebrate a partire dal 2000, con la limitazione di contatti, presenze, iniziative sul territorio a causa dell'epidemia di Covid. Ma ci saranno comunque eventi di alto valore simbolico. Il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, ha presentato l’edizione 2020 della Festa della Toscana, istituita per celebrare l'abolizione della pena di morte nel Granducato da parte del granduca Pietro Leopoldo, nel 1786. 

Il tema è quello dei diritti e il programma della giornata di lunedì 30 novembre è diviso in tre fasi: alle 9, il presidente del Consiglio regionale sarà, con il vescovo Simone Giusti, al santuario di Montenero, “per rendere omaggio alla protettrice della nostra regione e a visitare la sala dove sono custoditi tutti gli stemmi dei nostri Comuni”.

Alle 11.30, la seduta solenne al palazzo del Pegaso, con la formula mista adottata di questi tempi: parte dei consiglieri in presenza, parte in remoto. Ci sarà un collegamento per l’intervento di saluto del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, a cui seguiranno gli interventi di Antonio Mazzeo e del presidente della Giunta regionale, Eugenio Giani, per poi chiudere con la prolusione della scrittrice Elena Favilli, autrice di bestseller internazionali e giornalista impegnata a individuare e denunciare discriminazioni di ogni tipo, fondatrice e direttrice creativa di Rebel Girls, un gruppo editoriale che crea contenuti per ispirare le nuove generazioni di bambine a essere più coraggiose e sicure di sé. La prolusione traccerà la storia “di tre donne toscane coraggiose e delle loro azioni. Ci racconterà il valore delle battaglia per i diritti”.

Nel pomeriggio una cerimonia simbolica voluta da Mazzeo e proposta ai Comuni toscani: “Di fronte alla lontananza fisica forzata, ho chiesto che quest'anno potessimo dare un segno forte di unità e comunità almeno a livello simbolico. Ho invitato tutte le istituzioni delle nostre città e delle nostre province a illuminare di bianco e di rosso le proprie sedi o i propri monumenti principali. Vorrei davvero che il bianco e il rosso della bandiera della Toscana rappresentassero una luce di speranza per tutte e tutti noi. Il segno di una ‘resistenza’ che si compie nel nome dei diritti e della libertà e che, dopo il buio di questo periodo, possa essere la base su cui fondare un nuovo Rinascimento”. L’illuminazione è fissata per le 19. Le adesioni sono già molto numerose, assicura il presidente, a cominciare da “tutte le città capoluogo”. In quel momento, la Regione sarà presente a Pisa, “a città dove vi fu la firma del Codice Leopoldino con cui Pietro Leopoldo abolì nel 1786, primo stato nel mondo, la pena di morte”. A Firenze invece ci sarà il presidente della giunta regionale Eugenio Giani. Infine Volterra, “per dare sostegno e nuova spinta alla candidatura a capitale della cultura 2022” ha detto Mazzeo.

Le scuole sono state chiamate a partecipare,“facendo un’ora di lezione sulla Festa della Toscana, la regione che per prima istituì l’abolizione della pena di morte, oppure seguendo la diretta della seduta solenne”.

Per finanziare le iniziative della Festa della Toscana, spiega ancora Mazzeo, “abbiamo già emanato un bando che rimarrà aperto fino al 14 dicembre, con cui destinare 150mila euro allo svolgimento di molteplici iniziative articolate su tutto il territorio regionale: 55mila euro per il cofinanziamento di iniziative promosse da Enti Locali e Consorzi ed enti gestori di parchi e aree naturali protette; 70mila euro per il cofinanziamento di iniziative promosse da istituzioni sociali private; 25mila euro per il cofinanziamento di iniziative promosse da istituti scolastici”.


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