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Politica mercoledì 13 marzo 2019 ore 10:00

"Caro Buselli, è questione di fattibilità..."

Giacomo Santi, candidato sindaco di FareVolterra, controreplica al primo cittadino sul progetto delle scuole di Saline non andato in porto



VOLTERRA — Prosegue il dibattito politico sulle scuole di Saline e sui progetti per l'immobile di via della Stazione. Da un lato il sindaco, Marco Buselli, il quale ritiene che il candidato di FareVolterra sia stato poco attento nel seguire le vicissitudini dell'intera faccenda ("Se Giacomo Santi fosse stato attento..."). Dall'altro Giacomo Santi, che ribadisce le accuse mosse all'amministrazione con il suo primo comunicato ("Le scuole di Saline, una promessa non mantenuta").

"Se fosse stato proprio il Sindaco Marco Buselli a stare più attento - questa la controreplica di Santi -, prima di fare promesse, si sarebbe accorto che l’intervento della ristrutturazione del plesso di Saline è scomparso dagli strumenti di programmazione del Comune da almeno due anni.

Inutile girarci intorno, l’intervento, così come progettato, era irrealizzabile. Inutile anche giustificarsi adducendo la motivazione che questo intervento avrebbe assorbito tutte le risorse sul patto 2017.

La verità è che, ancora una volta, è mancata la programmazione degli interventi. Non si può pensare di chiedere un finanziamento per ristrutturare ed ampliare una scuola (l’ampliamento ha un buon valore mediatico) subordinandolo ad un intervento di regimazione idraulica che coinvolge l’intero paese di Saline per il quale c’è solo uno studio di fattibilità e una previsione di costo di 5 volte tanto l’intervento sulla scuola e per il quale non esistono risorse.

L’assessore Moschi, che all’epoca aveva congegnato il tutto, era pur sempre un assessore nominato dal Sindaco e le decisioni prese erano state avallate anche dalla Giunta tutta.

Il progetto sarà anche pronto per il prossimo bando, ma intanto, quello che dovrebbe essere stato un polo scolastico, adesso non è che un fabbricato utilizzato per più di due terzi come ricovero di materiali archeologici, con la conseguenza che così ci saranno altri costi per ricollocare i materiali.

Pare quindi che le idee siano ancora molto confuse sulla destinazione di questa struttura. Magazzino? Polo scolastico? Centro sociale?

Conclusione: Situazione invariata e contributo regionale buttato al vento. Proprio vero, è meglio fare attenzione".


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