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PAROLE MILONGUERE — il Blog di Maria Caruso

Maria Caruso

MARIA CARUSO - “Una vita da vivere” è il primo libro che ha scritto dopo aver visto il primo cielo a San Felipe in Venezuela ed aver fatto il primo ocho atràs a Pisa. E' in Italia dal 1977 e per tre anni ha abitato in Sicilia. Le piace raccontarsi e raccontare con le parole che le passano per la testa ballando un tango in milonga. Su Facebook è Marina de Caro

Legge 104: agevolazione per tangueri

di Maria Caruso - mercoledì 18 aprile 2018 ore 17:43

Il problema e le lamentele da parte di chi si appresta ad imparare a ballare il tango è quello, in primis, di non ballare a sufficienza, poiché non si viene invitati se non si è bravi, giovani e ben fatti, motivo per altro, della maggior parte degli abbandoni, dopo il primo anno di corso. Il danno è notevole per il mondo tanguero, per le scuole, per gli organizzatori di milongas, ecc., che rischiano l’estinzione se non si prendono provvedimenti urgenti e immediati. 

I parlamentari italiani amanti del tango argentino, dovrebbero quindi valutare di presentare un disegno di legge con un atto normativo di “Tango primario”. Tale proposta dovrebbe prima essere analizzata dalle varie associazioni di tango competenti e poi guadagnare le maggioranze necessarie per tradursi in legge. 

Si tratta della Legge 104 per tangueri. Esaminiamo in dettaglio la questione. La fonte normativa comparativa ai quali i nostri parlamentari tangueri (che parlano tanto, di tango) potrebbero far riferimento è la Legge-quadro per l’assistenza ai principianti durante le lezioni, per l’integrazione sociale in milonga e per i diritti a tutela dei principianti. Tale disciplina determinerebbe, appunto, agevolazione riconosciute ai principianti e ai loro accompagnatori di milongas. 

Nell’art. 1 dovrebbe essere innanzitutto definito il tanguero/a principiante: è persona che non ha ancora imparato a ballare il tango, determinando questo, un processo di svantaggio sociale rispetto agli altri tangueri e di emarginazione se non ballano, quando il malcapitato/a va in milonga, riducendone il divertimento ed è pertanto necessario un intervento assistenziale globale nella sfera individuale e relazionale. Si dovrebbe predisporre un tesserino di riconoscimento da richiedere al momento dell’iscrizione alla scuola di tango, se si sceglie di avvalersi di tali agevolazioni. 

Gli aventi diritto a tale tesserino dovrebbero essere:

- i principianti assoluti

- gli avanzati disponibili ad assistere i primi passi dei tangueri

Cosa spetterebbe a questi soggetti?. Per i principianti la riduzione del 50% del biglietto di ingresso in milonga. Tanto ballano poco e occupano per poco tempo lo spazio in pista. Per gli avanzati è necessario distinguere se seguono un solo principiante o un gruppo di principianti. In tutti i casi, alle lezioni, dovrebbero essere esonerati dal pagare e, alle milongas, avere il diritto ad uno sconto dell’80% sul biglietto di ingresso e una “bevuta” gratis in più, se è già compresa la consumazione nella cifra richiesta ai tangueri, dietro ovvia esibizione del tesserino e naturalmente, presentazione dell’assistito o assistiti.

Per poter beneficiare delle agevolazioni, gli avanzati dovrebbero fare richiesta, alla propria scuola di appartenenza, e tramite la compilazione di un apposito modulo, sottoscriveranno quali saranno i doveri da mantenere nei confronti dei principianti assistiti, mentre questi ultimi, in base all’apprendimento, potrebbero arrivare a rinnovare l’agevolazione, oltre il primo anno di scuola e, nei casi più gravi, diventare permanentemente fruitori, per il resto della loro vita tanguera. 

Ecco l’ipotetico elenco dei doveri da rispettare da parte degli avanzati tangueri al momento della sottoscrizione del modulo di domanda per la Legge 104 tanguera:

-A scuola devono prendersi cura di loro facendo provare i passi più volte

-Portare regolarmente nelle milongas i principianti.

-Non metterli in difficoltà nel portarli in posti in cui si sa che non balleranno

-I principianti rimborseranno la benzina consumata per il trasporto

-Hanno la possibilità di andare dove vogliono 3 volte in un mese e in casi di eventi particolare avere un permesso speciale per maratone, festival, encuentri, ecc per non più di 4 volte l’anno

-Devono far ballare i principianti almeno 5 tande a sera e se dello stesso sesso dell’assistito, presentarlo a tutti i tangueri conosciuti. Consolare e confortare se la serata non è andata bene.

-Incoraggiare a perseverare e a non prendersela qualora gli inviti non sono stati sufficientemente gratificanti o si è ballato con tangueri scarsi, maldeodoranti e maleducati

-Dare dei consigli sul look, sugli abiti, sulle scarpe, sul comportamento da tenere in milonga, ecc

-Riprenderlo con la videocamera in modo da fargli fare un auto valutazione sui difetti da correggere e sui progressi fatti nello studio

-Il permesso verrà revocato in caso di passaggio, da parte del principiante al livello successivo, per incompatibilità di carattere con l’assistito, oppure per rinuncia da parte dell’avanzato. In ogni caso, la presentazione della domanda è annuale.

Visto come vanno queste cose in Italia e nel mondo tanguero, non credo ahimè, che il disegno di legge possa venir convertito in legge in tempi brevi e pertanto nel frattempo, mi sento di dare qualche suggerimento a chi è al momento nella condizione di principiante, nel tentativo di attenuare le sue sofferenze e le vicissitudini, che tutti quanti, abbiamo già passato se ad oggi, non siamo più principianti:

-accetta il tuo stato di principiante

-non concentrarti su quanta strada devi ancora fare ma quanta ne hai già fatta

-resta con l’idea che migliorerai sempre di più

-non smettere mai di andare a ballare

-concentrati su ciò che sai fare

- vai in milonga in gruppo e non sottovalutare l’idea di andare dallo psicologo, per mantenere alta l’autostima

-continua a studiare, prima o poi i risultati, li avrai.

A tutti dico: raggiungi il massimo che puoi raggiungere. Il tango si balla intimamente in due, non in gruppo e non si balla per esibirsi in pubblico. 

Queste ultime, lasciamole fare ai professionisti.

Maria Caruso

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