Attualità venerdì 06 febbraio 2015 ore 17:23
Chiusura uffici postali: le reazioni

Andrea Pieroni chiede un intervento forte per salvare gli uffici. La presidente di Anci Toscana Sara Biagiotti scrive a Rossi per un incontro
PROVINCIA DI PISA — La notizia della chiusura di alcuni uffici postali sul territorio provinciale e la riduzione di orario per altre sedi delle Poste, ha suscitato varie razioni.
La presidente di Anci Toscana Sara Biagiotti ha inviato una lettera inviata al presidente della Regione Enrico Rossi in cui chiede un incontro urgente per affrontare insieme la questione. “Si tratta di un provvedimento unilaterale di Poste Italiane che arriva a distanza di pochi anni dall’intesa del 2012 su un altro piano di razionalizzazione – scrive Sara Biagiotti a Rossi - gli uffici postali sono spesso presidi essenziali per tanta parte della popolazione, soprattutto per chi abita lontano dai grandi centri e per gli anziani, che sarebbero i più penalizzati". "E’ assurdo, inoltre- si legge ancora - che i Comuni che si sono uniti o che stanno per farlo siano danneggiati dal piano, secondo una logica che va nella direzione opposta a quella che le fusioni vogliono perseguire”. Per questo la presidente Anci ritiene indispensabile affrontare la questione insieme alla Regione Toscana e proporre a Poste Italiane “soluzioni alternative e condivise”.
Dura presa di posizione anche da parte dell'ex presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni. "Un altro provvedimento che rischia di compromettere la tenuta dei territori, colpendo in modo particolare le fasce più deboli, soprattutto gli anziani" dichiara il candidato al consiglio regionale della Toscana, che chiede "un intervento immediato da parte delle istituzioni per impedire il piano di razionalizzazione degli uffici postali annunciato".
A
essere colpiti maggiormente sarebbero gli uffici postali, dei piccoli
centri o dei paesi: nella
provincia
di Pisa
è prevista la chiusura di undici uffici e una riduzione di orario
per almeno quattro sportelli. Il piano dovrebbe entrare a regime a
breve e le chiusure partiranno entro 60 giorni.
"Il
territorio della provincia pisana è costituito
in larga parte da zone rurali e la prospettiva di tagliare alcuni
uffici e servizi postali non è la soluzione giusta – spiega Pieroni - Dobbiamo
mantenere i servizi essenziali affinché il territorio non si
sgretoli, non si spopoli ulteriormente e possa rimanere vissuto e
abitato".
"Lo Stato e la politica devono trovare insieme una soluzione
funzionale al mantenimento di questi territori, non si può ridurre
tutto ad una logica di numeri - conclude - Poste Italiane ragiona ormai con una
logica aziendale, ma svolge anche un servizio di grande utilità e di
interesse generale, il governo deve assicurare che questo servizio
sia mantenuto a livelli adeguati anche nelle aree periferiche e
rurali che costituiscono la porzione maggioritaria del nostro paese".
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