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Attualità venerdì 11 settembre 2015 ore 21:10

E' il momento di decidere da che parte stare

Il girotondo delle donne e degli uomini scalzi: in marcia simbolicamente con i migranti dal red carpet di Venezia a piazza dei Priori



VOLTERRA — "E' arrivato il momento di decidere da che parte stare. E' vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte".

Inizia così l'appello lanciato da un gruppo di scrittori, artisti e politici che hanno promosso la marcia delle donne e degli uomini scalzi. Un appello raccolto non solo a Venezia, dove i piedi scalzi - compresi quelli di alcuni big  - hanno calpestato il red carpet della Mostra del Cinema, ma anche a Bari, Mantova, Livorno, Palermo e Firenze. E anche a Volterra, dove una cinquantina di persone hanno camminato per le vie del centro storico. Poi un girotondo simbolico nella centrale piazza dei Priori: semplici cittadini e associazioni locali, fra cui il Movimento Shalom, hanno aderito all'invito del Gruppo Emergency di Volterra. Niente bandiere 'di parte', ma semplici cartelli per dire basta ai morti in mare e per esprimere solidarietà ai migranti.

Quattro le richieste dei manifestanti: certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature; accoglienza degna e rispettosa per tutti; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti; creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino.

Mentre il mondo si indigna per la foto del bimbo morto sulla spiaggia. Mentre il governatore Rossi lancia in Toscana un numero per l'accoglienza da parte di privati. Mentre c'è chi non ne vuole sentir parlare e grida 'prima gli italiani'. Mentre gira il video degli applausi all'arrivo dei migranti a Monaco. Mentre molta gente non sa neanche dove siano sul planisfero i Paesi da cui provengono. Mentre l'accoglienza troppo spesso è inadeguata o peggio è sinonimo di tangenti e corruzione. Mentre fa notizia la reporter che sgambetta i profughi in fuga. Mentre il Papa fa appelli a non respingerli. Mentre il pressappochismo dilaga sui social fra buonisti, anti buonisti, finti buonisti e veri razzisti.

Non si tratta, forse, tanto di decidere da che parte stare. Quanto di chiedere ai governi nazionali, all'Europa, all'Onu da che parte intendano stare loro. Perchè ci sono persone che soffrono e che muoiono. E il mondo, ora che bussano alle nostre porte, non può più girare la testa dall'altra parte.

Alessandra Siotto
© Riproduzione riservata


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CATERINA CIRRI SU MARCIA DEGLI SCALZI - Firenze
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