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Attualità venerdì 27 febbraio 2015 ore 08:25

Il Club Unesco... non è l'Unesco

​Simone Migliorini e Davide Plano si dimettono da consiglieri e soci dell'associazione che da comitato promotore è stata da poco riconosciuta Club Unesco



VOLTERRA — "Ho capito che i Club UNESCO nulla hanno a che vedere con l'UNESCO ma usurpano piuttosto, un nome creando fraintendimento tra i cittadini e gli operatori". Così Simone Domenico Migliorini, fondatore e direttore artistico del Festival Internazionale del teatro romano di Volterra (patrocinato dalla Commissione italiana per l'UNESCO) annuncia la sua uscita dal Club. Proprio a gennaio la Federazione Italiana dei Club Unesco ha conferito al comitato promotore di Volterra lo status di Club Unesco di Volterra.

Migliorini, però, insieme all'imprenditore e mediatore civile Davide Plano ha deciso di dimettersi da socio e consigliere, con forti motivazioni. "Il Club UNESCO non ha nulla a che vedere con l'eventuale riconoscimento di Volterra a Patrimonio - spiega  - è solamente l'ennesima associazione, ramificata nazionalmente, che fa perdere tempo e risorse. A Volterra non abbiamo più nell'uno nell'altro e di portare avanti un altro sodalizio che non serve, anzi che forse non è ben visto neppure dalla Commissione Nazionale, io personalmente non me la sento; vorrei spendere il poco tempo per qualcosa di veramente utile".

Dunque il Club non sarebbe utile a far ottenere a Volterra il riconoscimento di Patrimonio da parte dell'Unesco. Unesco che, ricordiamo, è l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura. Dunque una istituzione specializzata dell'Onu che si propone di "contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza, favorendo, mediante l'educazione, la scienza e la cultura, la collaborazione fra nazioni".
Una delle missioni principali dell’UNESCO consiste nell’identificazione, nella protezione, nella tutela e nella trasmissione alle generazioni future dei patrimoni culturali e naturali di tutto il mondo. Ha finora riconosciuto un totale di 1001 siti (777 beni culturali, 194 naturali e 30 misti) presenti in 161 Paesi del mondo. Attualmente l'Italia è la nazione che detiene il maggior numero di siti (50) inclusi nella lista dei patrimoni dell'umanità e l'obiettivo è quello di far inserire Volterra tra questi. 

Il Festival internazionale del teatro di romano di Volterra è una "manifestazione da anni patrocinata e ammirata dalla Commissione italiana per l'UNESCO, così come alcuni spettacoli firmati dallo stesso Migliorini spesso promossi dal prestigioso Ente internazionale che, nonostante Volterra non sia ancora tra le città Patrimonio, ha voluto continuativamente e da anni riconoscere il festival internazionale, partecipando attivamente anche con il Premio Unesco Ombra della sera alla cultura". "L'UNESCO è stato tra i primi Enti ad accorgersi della portata culturale, promozionale turistica e occupazionale che il festival da me diretto potesse e potrebbe avere se riuscissimo ad investirci adeguatamente e con convinzione - spiega Migliorini - quello che mi lega all'Ente Unesco è una condivisione di vedute sul Patrimonio sulla Cultura e sule scelte, anche per questo ho rassegnato le mie dimissioni dal Club".  Per il direttore del festival "che l'obbiettivo UNESCO non sia molto sentito anche nell'attuale compagine del Club, basti a testimoniarlo la mancata presenza alla Cerimonia di consegna del Premio alla Cultura di un benché minimo rappresentante". "Questo non sia indice di un mio personale risentimento, ma solo di un'analisi ragionata e inconfutabile - prosegue - Credo che a Volterra ci siano così tante associazioni e se ognuna si sensibilizzasse sull'ottenimento del riconoscimento, lavorando anche in quell'ottica, avremmo già fatto molto senza bisogno di un altro ente che a mio modo di vedere potrebbe addirittura allontanare dall'obbiettivo, se, naturalmente, davvero ottenere il riconoscimento, è l'obbiettivo della città".

"I Club Unesco non hanno nessun contatto diretto nè con Roma, nè con Parigi - aggiunge Migliorini - Mi auguro che per questo i singoli componenti del consiglio e i soci non me ne vogliano, la mia decisione è strettamente legata a non confondere il mio ruolo di depositario, fino a oggi, di un Patrocinio Unesco autentico e il Club". L'intento delle dimissioni è quindi quello di "contribuire a far distinguere e salvaguardare l'autentico marchio Unesco dall'ambiguità che semplici enti di diritto privato, creano nell'immagine pubblica". "Il loro agire è del tutto legale e a volte meritorio - precisa l'ideatore del festival - ma non hanno ruoli di facenti funzioni, nè tanto meno incarichi e riconoscimenti ufficiali dalla Commissione italiana o dall'Unesco centrale".

"Si tratta di un'associazione come tante - afferma l'imprenditore e mediatore civile Davide Plano - ma di nessuna utilità al raggiungimento del riconoscimento Unesco, su questo deve essere fatta chiarezza per onestà di ruoli e per non creare confusione e aspettative sbagliate nei cittadini e negli Enti che vi si rapporteranno".


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