Cultura sabato 15 aprile 2017 ore 17:00
L’albergo volterrano che non piace ai cittadini

Nel 1949, gli abitanti del colle criticarono il progetto dell’architetto Michelucci per la costruzione di un hotel in piazza della Dogana
VOLTERRA — Importante per il rilancio turistico e per l’economia di Volterra, la costruzione del nuovo albergo era un evento fortemente desiderato e atteso con impazienza dai cittadini, ma, nonostante ciò, non fu esente da critiche e da polemiche.
Siamo nel 1949 e il programma del piano urbanistico, presentato dall’architetto Michelucci, prevedeva che l’edificio sorgesse sul terreno dove, prima dell’incendio e della demolizione, si trovava la vecchia caserma. Ipotesi che non piacque a numerosi volterrani che presentarono al progettista della Cassa di Risparmio di Firenze, un’alternativa edilizia. Suggerirono, infatti, di spostare l’hotel al termine del piazzale per lasciare libera la vista del panorama e per sfruttare al meglio gli spazi interni in modo da avere un numero maggiore di camere.
Le modifiche individuate dai non esperti avrebbero anche limitato i costi, aspetto questo che, in un periodo di difficoltà come il secondo dopoguerra, non poteva essere considerato un fattore secondario. Michelucci, famoso per aver progettato la stazione di Santa Maria Novella e le chiese dell’autostrada del Sole e di Longarone, rimase inascoltato. Il pragmatismo postbellico impedì, infatti, la realizzazione dell’opera.
Viola Luti
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