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Politica venerdì 07 marzo 2014 ore 22:50

Beni culturali fuori dal patto di stabilità: 80 sindaci toscani scrivono a Renzi

Volterra e San Gimignano i promotori. Tra i Comuni firmatari anche Pomarance, Guardistallo e Castellina Marittima



Le spese di investimento per la manutenzione ed il restauro del patrimonio culturale di proprietà pubblica, non vengano computate a fini del rispetto del Patto di Stabilità dei Comuni. Lo chiedono in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Matteo Renzi ottanta sindaci toscani. Promotori dell'iniziativa Marco Buselli, sindaco di Volterra  e Giacomo Bassi di San Gimignano; tra gli altri primi cittadini firmatari, Loris Martignoni di Pomarance, Federico Lucchesi di Castellina Marittima e Mauro Gruppelli di Guardistallo.
"Il recentissimo crollo delle mura medievali a Volterra, ma anche quelli avvenuti in altre realtà - si legge nella lettera - impongono la necessità di non rassegnarsi e di volersi impegnare per la tutela del nostro patrimonio storico architettonico unico al mondo". "Non possiamo non ricordarti – scrivono i sindaci al premier - la drammatica situazione in cui versano centinaia di città d’arte dell’Italia, nelle quali ormai da anni e anni, a causa della scarsità di risorse, non viene più fatta nessuna manutenzione, né preventiva né restaurativa, sul patrimonio culturale di proprietà pubblica: palazzi straordinari, mura castellane, sistemi urbani di grande pregio non vengono più conservati a dovere ed il degrado, aggravato dall’azione degli agenti atmosferici, peggiora giorno per giorno".

Secondo gli ottanta primi cittadini firmatari "la sciagurata normativa sul Patto di Stabilità interno degli Enti Pubblici impedisce l’utilizzazione delle risorse giacenti nella casse di detti Enti". Per questo i sindaci chiedono che venga istituito un "Fondo di Patto" di una certa ampiezza, per il comparto degli enti locali, in modo che le spese di investimento per la manutenzione ed il restauro del Patrimonio Culturale di proprietà pubblica, (anche contingentandole, in una prima fase, ai soli Beni notificati), non vengano computate a fini del rispetto del Patto di Stabilità interno ai singoli Enti.  
Questa proposta, secondo gli amministratori toscani "consentirebbe a molti enti locali di avviare da subito investimenti importanti sul proprio patrimonio storico culturale, senza dover mettere questi interventi in competizione con altri investimenti". "Questa dinamica perversa - spiegano i primi cittadini - ha prodotto il risultato che, quando un Comune, per esempio, deve scegliere se intervenire su una scuola o finanziare l’ampliamento di cimitero, oppure recuperare un tratto di mura castellane, è evidente che la scelta ricade sempre sui primi due temi e non sul terzo".
Per i primi cittadini toscani, inoltre, "si rende necessario permettere il superamento del Patto ai Comuni, anche per quanto riguarda il dissesto idrogeologico, la difesa del suolo e la messa in sicurezza degli edifici scolastici".
"E' ovvio che occorrono i soldi per fare gli interventi – concludono i sindaci - ma se intanto questi investimenti (...) fossero esentati dal Patto di Stabilità, molti enti potrebbero utilizzare risorse ferme ed iniziare a mettere in sicurezza larga parte del patrimonio che abbiamo, oggi purtroppo posto in serio rischio".

Fonte: Comune di Volterra - Ufficio Stampa


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