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Politica martedì 23 luglio 2019 ore 18:13

"Che scrive Danti sulla Notte Bianca?"

Parola per parola, la lista "Per Volterra" fa le pulci all'entusiastico post Facebook del nuovo assessore all'indomani della manifestazione



VOLTERRA — "Dopo il post dell'assessore Danti sulla Notte Bianca (che riportiamo al termine di questo articolo, ndr), vorremmo fare qualche precisazione così che possa conoscere meglio la città che intende amministrare", esordiscono dal Movimento civico "per Volterra".

"Iniziamo da alcune imprecisioni che abbiamo riscontrato sul suo post e nelle sue dichiarazioni. Alla frase "questa Notte Bianca l’abbiamo organizzata seguendo un format che si è andato consolidando negli anni passati" ribattiamo che questa notte bianca rispetto alle precedenti non aveva niente di simile. In primis l'illuminazione. I palazzi "culturali" pubblici negli anni passati erano illuminati: Palazzo dei Priori, Minucci Solaini e Desideri Tangassi, cosa che non é stata fatta quest'anno. Un effetto luci che valorizzava i palazzi e costituiva un elemento di richiamo a costo zero, visto che le luci sono state acquistate lo scorso anno dal Comune, comprese quelle per Torre Toscano.

Qui dunque non si è trattato di "mancanza di soldi", ma di "mancanza di volontà", perché bastava solo installarle con i dipendenti del comune.

Le band. Negli anni passati erano inseriti nel programma street band, giocolieri e animazione per i bambini posizionata in una location come piazza San Giovanni, che magari sarebbe risultata migliore rispetto a Piazza della Pescheria. Per esperienza sappiamo che questa, più intima, si presta molto ad eventi e musiche raffinate. Inoltre al Guarnacci veniva proposta musica nel giardino abbinata a degustazione vini, così da richiamare un pubblico anche diverso da quello che vuole solo visitare il Museo.

Altro punto sono poi gli ingressi e la pubblicità. Nel 2014, al momento delle penultime elezioni non era stata fissata neanche la data della notte bianca. Quest'anno invece la data era stata fissata proprio per dare continuità all'evento e calendarizzarlo da inizio anno. Quindi Danti & C. hanno avuto tutto il tempo per terminare di pubblicizzare l'evento: due mesi sarebbero stati sufficienti a coprire i vari ambiti di promozione se ci fosse stata la volontà di farlo, ma questo non è avvenuto.

Inoltre, parlando di cultura e di accessi museali, sempre nel 2014 gli ingressi ai poli museali sono stati 1113 contro i circa 600 di quest'anno. Quindi in netto calo. Quasi dimezzati. Insomma è una questione di metodo. Quello scelto quest'anno ha portato a questi risultati. Certamente migliorabili e direzionabili anche verso altro.

Danti avrà tutto il tempo di trovare la propria strada ma sarebbe corretto che dicesse che non ha avuto tempo di pensare a questa cosa, o che ha provato a cambiare format ma con pochi risultati, o che "forse ha sbagliato qualcosa", invece di dire che la colpa è del format che c'era quando non è così. Poca coerenza quindi, a partire dal fatto che la mattina, subito dopo la notte bianca, è uscito in un "pezzo" affermando un grande successo e poi, nel pomeriggio è stato smentito affermando che il format è passato.

Probabilmente perché in molte persone sui social hanno lamentato poca organizzazione, pochi eventi e molti negozi chiusi, mentre invece si voleva far passare la cosa opposta. Inoltre quando scrive "una notte bianca dove la cultura e l’armonia siano le vere protagoniste", evidenziamo che la notte bianca, proprio per sua natura, vuole far vivere aspetti non solo culturali (per i quali esiste già la notte Rossa) ma anche di puro e semplice divertimento.

Considerato che ha detto di non voler realizzare eventi fotocopia deve decidere verso cosa indirizzarsi, perché altrimenti rischia di creare subito un doppione. Altro aspetto sono i negozi chiusi e la musica ogni 10 metri. Precisiamo che negli anni scorsi era chiesto di avere un punto musica per ogni via, per evitare sovrapposizioni caotiche. Quest'anno invece abbiamo avuto musica ovunque: tra via Guidi e via Nuova ben quattro musiche diverse a tutto volume. In via Turazza un gruppo rock che oscurava completamente la musica jazz che c'era in piazza. Anche in questo caso che scelta ha fatto l'Amministrazione? Avendo già previsto da tempo la presenza del gruppo jazz in Piazza dei Priori, nel momento in cui ha saputo del gruppo rock in via Turazza ha deciso comunque di dare l'ok e di adottare una soluzione posticcia, spostando il jazz dal centro Piazza e relegandolo nello "svano" del Duomo. Soluzione però non felice perché i suoni jazz venivano comunque coperti da quelli rock. Magari, con un po' più di organizzazione avrebbe potuto posizionare i gruppi in altra zona e valorizzarli di più.

Anche in questo si nota la carenza di idee e proposizione forse dovuta anche dalla mancanza di un assessore o delegato in maniera specifica agli eventi. Inoltre si evidenzia che questa sorta di schizofrenia politica, con dichiarazioni discordanti le une con le altre, si ritrova anche nelle dichiarazioni sulle presenze. Parlare di 5000 presenze ci sembra decisamente esagerato e poco realistico, considerato sia che le presenze sono comunque difficili da quantificare (se non nei poli museali dove si è parlato di circa 600 persone e non certo di migliaia) sia per il fatto che non vi è stata nessuna affluenza straordinaria ai parcheggi, che erano predisposti per la gestione ordinaria e non certamente organizzati per un evento particolare, non avendo allertato neanche la polizia municipale. Che dire quindi? Ci sembra di ritornare alle situazioni per cui chi organizza aumenta il numero delle presenze, non sottolineando le criticità che invece ci sono state.

In questi casi forse sarebbe meglio dire semplicemente quello che è stato e non esagerare per voler sembrare bravi. Insomma in questa prima uscita Danti ha dimostrato tutta la sua non conoscenza della città e dei suoi eventi. Certo ci saranno altre occasioni e avrà tutto il tempo per "rifarsi", ma vorremmo che fosse evitato il mantra che le cose organizzate da oggi in poi, se funzionano avranno la paternità del super assessore, mentre in caso contrario saranno il frutto dell'aver "lasciato tutto come prima ma…. che è da rivedere".

Questo è il risultato non solo dell'ignoranza del contesto culturale e sociale della città, ma di un pizzico di supponenza legato al non ascolto. Avevamo consigliato a Danti proprio in consiglio comunale di essere umile e ascoltare le varie realtà del territorio, tutte le realtà. Aspettiamo che lo faccia e poi i risultati arriveranno, perché quello di questa notte bianca (e anche di shopping sotto le stelle), è un risultato che Volterra non merita. Speriamo solo che da qui a fine mandato riesca ad organizzare qualcosa di bello armonioso culturale, queste le sue parole, saremo i primi ad esserne felici, perché noi sul poggio ci abitiamo".



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