Attualità venerdì 07 aprile 2017 ore 06:30
Gli etruschi inventarono le botti di legno

Ideati nel V secolo a.C. dai Rasenna, i barili, realizzati con doghe di quercia, furono utilizzati per la conservazione e il trasporto del vino
VOLTERRA — Nell’immaginario collettivo, la conservazione del vino avviene nelle botti di legno. Se pensiamo, infatti alle cantine, l’associazione immediata è con i grandi contenitori rotondeggianti che custodiscono gelosamente il nettare degli dei, fino al momento opportuno per la sua degustazione. Tecnica che, ormai ben radicata nel settore enologico, ha, però origini antichissime.
La sua invenzione risalirebbe, infatti, all’epoca etrusca quando, alla fine del V secolo a.C., i Rasenna realizzarono i primi esemplari in legno di quercia. Fusti capienti e ben isolanti, permettevano di mantenere inalterate composizione e fragranze del vino. E così, a distanza di millenni, i barili continuano a essere protagonisti in seminterrati umidi e poco illuminati.
Spesso, infatti, il raggiungimento dei locali adibiti a magazzini enologici rievoca gli oscuri meandri dell’antro della Sibilla Cumana, donando poteri oracolari ai prodotti di-vini.
Viola Luti
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