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Attualità martedì 15 gennaio 2019 ore 16:07

Buselli attacca la Regione e scrive al ministro

Marco Buselli, sindaco di Volterra

Sulla pianificazione dell'assistenza ospedaliera Marco Buselli chiede a Giulia Grillo che "si interfacci con la rete dei sindaci"



VOLTERRA — "Chiedo che il Ministero si interfacci con la rete dei sindaci nella creazione di un sistema di lavoro". A scriverlo il sindaco volterrano Marco Buselli, in una lettera indirizzata al Ministro della Salute Giulia Grillo e al sottosegretario Armando Bartolazzi. 

"L’obiettivo mio e quello degli altri 114 sindaci di Comuni posti in zone disagiate – spiega nella lettera il primo cittadino Buselli – è quello di rivedere gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera", sulla scia dell’istanza emersa dalla manifestazione in Piazza dei Priori “Orgoglio Comune” che nel marzo 2016 portò a Volterra centinaia di sindaci da tutta Italia a difesa delle autonomie locali, delle identità dei territori e del mantenimento dei piccoli Comuni. 

"In modo che la riduzione della dotazione dei posti letto ospedalieri accreditati e effettivamente a carico del Servizio sanitario regionale – prosegue il sindaco di Volterra - porti ad una organizzazione secondo livelli gerarchici di complessità che tenga effettivamente conto delle caratteristiche delle zone disagiate spingendo le Regioni a dare effettiva attuazione all’articolo 9.2.2 , laddove il comma 1 disegna un sistema che prevede presidi ospedalieri di base per zone particolarmente disagiate, distanti più di 90 minuti dai centri hub o spoke di riferimento (o 60 minuti dai presidi di pronto soccorso), superando i tempi previsti per un servizio di emergenza efficace". 

"Tale progettualità – conclude la lettera - è stata ad oggi disattesa dalla Regione Toscana e da altre regioni e occorre una modifica normativa che porti ad uno studio serio su tali zone e alla salvaguardia degli ospedali in tali posti ancora esistenti e al ripristino di quelli già dismessi o in fase di dismissione o declassificazione".


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