Politica mercoledì 07 agosto 2019 ore 07:00
Teatro, Danti spiega le sue idee, Pv lo critica

"La cultura non può essere relegata solo al semplice volontariato" dice l'assessore, che viene accusato di "presunzione" da Per Volterra
VOLTERRA — Non si placa la polemica sul teatro Persio Flacco a seguito della nomina, da parte dell'Accademia dei Riuniti, di Sandro Querci a direttore artistico. Una scelta, quest'ultima, che è stata criticata dall'assessore Dario Danti poiché non condivisa con l'amministrazione comunale.
Davide Arcieri, presidente dell'istituzione che regge il teatro da 199 anni, ha subito replicato difendendo l'autonomia dell'Accademia e la bontà della nomina. In particolare, Arcieri ha voluto precisare due aspetti: che dalla nuova amministrazione avrebbe ricevuto conferma che non ci saranno sostegni economici per il teatro, date le ristrettezze di bilancio, e che Querci ha accettato l'incarico a titolo gratuito.
A questo punto Danti torna sull'argomento, esplicando "le idee dell'amministrazione comunale sul teatro e sul teatro Persio Flacco".
"Le idee che l’Amministrazione comunale ha sul futuro del Teatro in generale e anche del Teatro “Persio Flacco” sono chiare e precise - scrive l'assessore "alle 'culture' e non alla 'cultura' ", come ci tiene a puntualizzare lo stesso trattandosi di "una precisa scelta politica" -, peraltro già condivise ed esplicitate in varie occasioni. Il rilancio di tutte le attività teatrali è fondamentale per il futuro della città di Volterra. A nostro modo di vedere, la cultura non può essere relegata solo al semplice volontariato o alle elargizioni a fondo perduto di questo o quell’ente, ma deve pensarsi come azienda culturale, in continua osmosi con il tessuto cittadino, deve produrre occasioni di continua crescita artistica, essere di grande attrattiva oltre le mura e creare opportunità professionali in particolare per i giovani. Deve, sopratutto, diventare attrattiva di nuove economie e volano di nuove esperienze, fondamentali per la crescita e lo sviluppo del territorio. Lavorare per entrare in reti professionali a livello nazionale che portino economie e creino professionalità. E ancora, operare pensandosi parte di un sistema, che pur nelle tipicità e differenze, guardi ad un obiettivo comune: la valorizzazione e la promozione di Volterra nel mondo e il suo sviluppo economico".
"In maniera diversa - conclude Danti - si rischia di alimentare circoli viziosi che portano poco lontano. Auspichiamo che la nuova gestione del Teatro “Persio Flacco” possa andare in questa direzione".
L'uscita di Danti, nel frattempo, è stata criticata dal gruppo consiliare di minoranza "Per Volterra". Che accusa l'assessore di "presunzione" e difende l'autonomia dell'Accademia.
"Ancora una volta - hanno scritto da Per Volterra - l'Assessore Danti si fa riconoscere in negativo e mostra sia la sua presunzione, che la non consapevolezza del contesto in cui vivono e operano enti e associazioni volterrane". Secondo la lista civica Danti, nel lamentare la mancata condivisione con l'amministrazione della nomina di Querci, "ha palesemente esplicitato quello che è il suo modus operandi, assecondato altrettanto palesemente dalla giunta e dal sindaco Santi: voler ingerire con i propri dictat anche in situazioni nelle quali la presenza del Comune non è richiesta (se non attraverso un rappresentante), né dovrebbe manifestarsi".
"Danti dovrebbe apprendere che il compito del Comune non è quello di imporre ad associazioni autonome una condivisione camuffata da collaborazione a senso unico - hanno aggiunto da Per Volterra -, e che invece fa proprio questo quando scrive che la scelta del nuovo direttore artistico non è stata condivisa e quindi la 'fiducia reciproca in questa occasione è venuta meno'. Un po' come quando i bambini giocano ed il proprietario del pallone, se non vince, toglie il gioco a tutti. Questa non è condivisione, non è democrazia. Soprattutto nei confronti di un'Accademia indipendente dal Comune e da qualsiasi altro potere forte, che dovrebbe essere tutelata proprio da chi, come Danti è stato nominato (e non eletto) a ricoprire il ruolo di assessore alla cultura".
"L'Accademia ha preso una decisione democratica tra chi aveva il diritto di prenderla - hanno concluso dalla lista civica -, senza ingerenze politiche, amministrative o peggio partitiche. Questi metodi apparterranno a Pisa ed al suo modo di collaborare, ma visto che fino ad oggi non appartenevano a Volterra, ci auguriamo che questo sia stato solo un nuovo scivolone e che Danti possa imparare presto che qui la libertà di scelta è una cosa seria".
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