Attualità lunedì 23 gennaio 2017 ore 14:45
A che servono i Greci e i Romani?
Una tavola rotonda con il professor Maurizio Bettini dell'Università di Siena per l’80esimo anniversario del Liceo Classico Carducci
VOLTERRA — Continuano le celebrazioni per gli 80 anni del Liceo Classico di Volterra: dopo l’incontro con il professor Serianni, docente di Storia della Lingua Italiana all’università La Sapienza di Roma e accademico dell’Accademia della Crusca e dell’Accademia dei Lincei, una tavola rotonda sul tema A che servono i Greci e i Romani? L’Italia e la cultura umanistica.
L'appuntamento è in programma giovedì 26 gennaio alle 15 nella sala del Consiglio Comunale in Palazzo dei Priori a Volterra.
Parteciperà il professor Maurizio Bettini, ordinario di Filologia Classica e Antropologia del Mondo Classico all’università di Siena. Fondatore, assieme ad altri studiosi, del Centro Antropologia e Mondo antico, di cui è direttore, cura la serie Mythologica in Einaudi e presso l'editore Il Mulino è responsabile della collana Antropologia del Mondo Antico, collabora con la pagina culturale de La Repubblica ed è, inoltre, autore di numerose opere saggistiche, di romanzi e di racconti.
Sarà sicuramente un’altra occasione importante per riflettere sul valore degli studi classici, sulla loro attualità soprattutto in una società complessa come quella odierna; questa iniziativa potrà di nuovo mettere in luce l’immenso valore della presenza del Liceo Classico nella nostra città sia per la valorizzazione delle ricchezze artistico-archeologiche sia per la formazione di moltissimi giovani che da questa scuola hanno intrapreso strade diversissime tutte possibili grazie ad una salda formazione umanistico-scientifica di base.
Il Dirigente Scolastico, professor Gabriele Marini, a nome dell’intero Istituto “Carducci”, invita la cittadinanza a partecipare all’evento per condividere la consapevolezza dell’inscindibile legame tra passato e presente, per ribadire l’essenza della classicità ovvero la sua capacità di essere sempre viva e attuale, per ribaltare la convinzione di chi pensa che “fare il classico” sia anacronistico, fuori dal tempo, e affermare l’idea della necessità di un corso di studi come questo per la formazione globale di un giovane cittadino.
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