Pier Luigi Vigna, un toscanaccio in punta di sigaro
di Salvatore Calleri - sabato 28 settembre 2019 ore 08:21
Sette anni fa moriva il mitico toscanaccio in punta di sigaro Pier Luigi Vigna.
Ho avuto la fortuna di conoscerlo e di frequentarlo.
Ebbene ho deciso di raccontarvi un aneddoto... Come scoprii il suo metodo nell'interrogare i mafiosi.
Cari lettori dovete sapere che tediavo spesso Vigna perché con insistenza gli chiedevo del suo modus operandi negli interrogatori... Non me lo diceva mai e si divertiva guardandomi in modo sarcastico mentre mi negava la risposta.
Un giorno invece a Prato nel 2011, dopo aver presentato il report sulla mafia, a pranzo si decise a modo suo di svelarmi il metodo... In modo bizzarro.
Il pranzo termina con un dolce. A me non piacciono i dolci. A lui si. Il dolce era una sorta di cassatina per lui meravigliosa e per me stucchevole.
La volevo lasciare. Vigna inizia a spiegarmi le caratteristiche. Mi martella sulla consistenza del dolce. Sulla squisitezza. Fa pressione su di me in modo convincente attivando la sua oratoria finché non cedo e lo mangio.
Poi dopo soddisfatto che avevo ceduto... Mi disse: hai visto, volevi conoscere il mio metodo, eccolo, hai mangiato la cassata ed hai ceduto.
Troppo forte. Ironico e pungente. Mi aveva dato una lezione che mi ricorderò sempre.
Vigna mi manchi!
Salvatore Calleri