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Attualità mercoledì 01 aprile 2015 ore 15:33

Con emergenze gravi i bimbi vanno portati altrove

Immagine di repertorio - la festa del Meyer

Sulla questione della pediatria, interviene il direttore della Asl Damone: "in situazioni critiche è impossibile dare risposta nell’ospedale di Volterra”



VOLTERRA — "Gli ultimi due casi dimostrano come l’organizzazione attuale è razionale ed in grado di rispondere tempestivamente a situazioni critiche a cui è impossibile dare risposta nell’ospedale di Volterra” . E' il direttore generale della Usl 5, Rocco Damone, ad intervenire sulla questione della presenza del pediatra nei notturni e nei festivi presso l’ospedale di Volterra.
Una questione, quella della reperibilità pediatrica in Alta Val di Cecina, sollevata nelle sedi istituzionali dal sindaco di Volterra Marco Buselli, dalle associazioni in difesa dei presidi ospedalieri e soprattutto divenuta di estrema attualità dopo i due casi, per fortuna a lieto fine, che si sono verificati nei giorni scorsi con protagonisti due piccoli pazienti.
La direzione sanitaria entra nel merito: "nel caso del bambino arrivato al pronto soccorso di Volterra con i propri genitori, con una crisi epilettica continua e non rispondente alla terapia tradizionale, è stato opportuno e corretto da parte del personale assicurare il mantenimento delle funzioni vitali e inviarlo tempestivamente al Meyer". Secondo l'azienda sanitaria "era l’unica procedura praticabile, in quanto in caso di necessità di approfondimenti e di supporti terapeutici, sia neurologici che respiratori, nell’ospedale di Volterra non vi sono le competenze necessarie a fornire alcuna risposta e quindi qualsiasi ritardo nel trasferimento al Meyer sarebbe stato inutile e dannoso". In questo caso, di alcune settimane fa, il piccolo paziente era arrivato a Volterra in un orario in cui era presente il pediatra in servizio e dopo essere stato intubato e stabilizzato, è stato trasferito in elicottero a Firenze.
Nel secondo caso della bambina che ha ingoiato due monetine, per la Usl 5  "è valido lo stesso ragionamento: gli interventi praticati presso il Mayer per risolvere il problema non erano espletabili presso l’ospedale volterrano, in quanto mancano le specifiche competenze ed esperienze specialistiche". La bimba era arrivata domenica sera al pronto soccorso di Volterra dove, dopo le visite senza la presenza del pediatra, era stata trasferita immediatamente a Firenze con Pegaso. Operata al Meyer per estrarre le monete ora sta bene.
“Per quanto riguarda la gestione delle emergenze vere – afferma Damone - è corretta la procedura vigente che prevede la stabilizzazione del paziente e il trasferimento presso centri con le competenze giuste derivanti dalla casistica trattata, senza perdere tempo prezioso".  Il direttore ringrazia poi "tutti gli operatori del pronto soccorso, del 118 e dell’ospedale di Volterra per il loro comportamento ineccepibile nel garantire la sicurezza dei piccoli pazienti".
Dunque, la direzione aziendale della Usl 5 "riafferma , come già ribadito in passato, che l’organizzazione dei livelli assistenziali della pediatria in Alta Val di Cecina, dal territorio all’ospedale, da un lato è coerente con le indicazioni degli atti legislativi e delle linee guida di appropriatezza della Regione e, dall’altro, adeguata ai bisogni epidemiologici del territorio.


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