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Attualità lunedì 07 aprile 2025 ore 10:15

Gli avori di Volterra, un libro sulla loro storia

Magdi Nassar

Un'asta che fruttò circa 70mila lire spogliò la città di opere di enorme prestigio, adesso nei musei di tutto il mondo: la ricostruzione di Nassar



VOLTERRA — Un libro per ricostruire la storia della collezione di avori un tempo custodita presso la biblioteca "Guarnacci". Sarà presentato il prossimo 11 Aprile alle 17,30, nel ridotto del Teatro Persio Flacco di Volterra, il volume Avori di Volterra, curato da Magdi Nassar e pubblicato dall'Accademia dei Sepolti con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra.

Il testo, infatti, riprende la storia di quella collezione che, nel 1880, venne venduta dal Comune di Volterra, con la conseguente dispersione di quei capolavori tra i più prestigiosi musei e collezioni private del mondo.

Tra le opere più significative spiccano un pastorale eburneo con la Visitazione dei Magi, oggi al Victoria and Albert Museum di Londra, un vincastro con il Battesimo di Cristo, di proprietà del magnate statunitense Ronald Lauder, e raffinate scatole medio-bizantine, la più pregiata delle quali si trova presso il Museo di Cluny a Parigi. Per ricostruirne la storia, Nassar ha individuato negli archivi cittadini attestazioni che confermano l'origine locale di alcuni di questi oggetti, testimonianza di una forte tradizione devozionale e artistica.

La vendita degli avori fu una decisione politica dettata dallanecessità di finanziare il riallestimento del museo etrusco "Guarnacci", trasferito nel 1877 a Palazzo Desideri-Tangassi. Il direttore del Museo, Niccolò Maffei, all’epoca deputato e poi, appunto, sindaco di Volterra, orchestrò la vendita, attirando l'interesse di importanti antiquari, tra cui Alessandro Castellani, eroe risorgimentale e mercante d’arte romano. Alla fine, l'asta fruttò 70mila lire, consentendo di saldare i debiti del museo.

L'Accademia dei Sepolti, che dal 1597 custodisce la memoria culturale della città, ha promosso questa pubblicazione grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra; l’operazione è stata fortemente voluta e sostenuta dai due enti, nel solco della loro tradizionale collaborazione, con l'obiettivo di valorizzare questo patrimonio volterrano nel mondo e restituire ai volterrani la consapevolezza di questa parte della loro storia.


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