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Attualità giovedì 15 dicembre 2016 ore 15:00

Come si divertivano gli Etruschi

Grazie ai numerosi reperti una carrellata sulle attività dei nostri antenati. Dalla ginnastica ai giochi di bevute e di società



VOLTERRA — Gli Etruschi amavano molto divertirsi. Sia che si trattasse di esercizi ginnici, sia che fossero passatempi sedentari, i momenti di svago ricoprivano un ruolo centrale nella società. Un aspetto importante di queste attività ludiche è la loro modernità; in molti casi, infatti, costituiscono gli archetipi forme di giochi diffusi ancora oggi. La Battaglia navale, il Filetto o il Beer Pong sembrano, infatti, affondare le proprie origini nella civiltà etrusca.

Tra gli antenati di Backgammon troviamo la Tabula lusoria, simile alla dama e agli scacchi. implicava una tavola e delle pedine anche se non conosciamo il regolamento.

Grazie ai numerosi reperti, sia in osso sia in bronzo, che sono stati rinvenuti, sappiamo che anche il gioco dei dadi era estremamente diffuso e che costituiva la base di numerose varianti ludiche.

Molte testimonianze, giunte fino a noi, riguardano anche il Kottabos, gioco che consisteva nel riuscire a far affondare, spruzzandoci del vino, dei gusci di uovo posizionati all’interno di un recipiente contenente acqua. Una versione alternativa, sempre con il vino come protagonista, aveva come bersaglio un piattello sostenuto da un’asta di bronzo. In questo caso, il rumore metallico prodotto ricordava i suoni tipici dei combattimenti e della lotta armata, rievocando, così, una competizione bellica. Ma, i loro momenti di distrazione non prevedevano soltanto giochi di società.

Infatti, Salto con l'asta, Salto in lungo, Corsa con le maschere, Giavellotto, Lancio del disco, Lotta, il Pancrazio (simile alla lotta e al pugilato), Corsa con bastoni, Gioco della Truia (un combattimento tra due cavalieri all’interno di un labirinto, di cui però ignoriamo le regole), Pugilato, Competizione di carri con quadrighe e bighe, erano gli sport più praticati nel mondo etrusco. Anche a Velathri, questi incontri si svolgevano presumibilmente nelle campagne oppure nelle aree sacre e vi partecipavano, assistendo come spettatori, uomini e donne appartenenti a ogni classe sociale.

Le attività di svago etrusche, quindi, si basavano su competizioni che implicavano e richiedevano forza, abilità e coraggio ma anche su passatempi in cui la mente, l’intuizione e il ragionamento ricoprivano un ruolo centrale per la risoluzione del gioco. 

Viola Luti
© Riproduzione riservata


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