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Cronaca domenica 08 giugno 2014 ore 12:10
Manifestazione contro la geotermia: in 30 davanti al Museo di Larderello
Scarsa l'adesione alla protesta organizzata per il secondo anno da Medicina Democratica che però ha le idee chiare: “la geotermia inquina, non è rinnovabile e nuoce alla salute”
POMARANCE — “E' il secondo anno consecutivo che facciamo una manifestazione contro la geotermia in Italia, la facciamo a Larderello perchè è qui che c'è prevalentemente; è l'inizio di una mobilitazione che si oppone all'aggressione geotermica principalmente in Toscana, ma anche in altre Regioni come Umbria, Lazio ed Emilia”. Queste le parole di Maurizio Marchi di Medina Democratica che ieri pomeriggio, 7 giugno, ha organizzato una manifestazione di protesta a Larderello.
Presenti circa una trentina di persone, la maggior parte delle quali proveniente da zone lontane dalla Val di Cecina. “E' la prima volta che vengo qui – commenta una signora – e per me questo odore è allucinante”. “L'odore – sostiene Marchi - viene dall'idrogeno solforato, per chi viene da fuori è un odore tremendo; anche a basse dosi è nocivo, ma ad alte concentrazioni può addirittura stordire e portare alla morte”.
Insieme a Medicina Democratica hanno
aderito SOS Geotermia dell'Amiata, il Comitato difensori della
Toscana, il Comitato Beni Comuni, gli anarchici, Toscana Terra
Pulita, Italia
Nostra di Firenze e Siena, il gruppo Pietro Gori di Volterra.
Le ragioni annoverate dai manifestanti
contro la geotermia sono di carattere ambientale, di tutela del
paesaggio, economiche, di difesa del territorio e di tutela della
salute.
“A Larderello – dichiara Marchi - la
geotermia è inquinante e non rinnovabile e va stroncata: bisogna
uscire velocemente e bonificare i corsi d'acqua e ci vorranno
decenni”.
Rispondendo ad una domanda in merito
alla posizione sostenuta da molti che la geotermia sia un volano di
sviluppo e di reddito per il territorio Marchi afferma che “la
geotermia toglie lavoro perché danneggia il turismo e l'agriturismo;
si sta lavorando per le multinazionali contro il lavoro del
territorio, distruggendo altri settori sociali ed economici per i
loro profitti: bisogna vivere di turismo e agriturismo, non di
industrializzazione brutale”.
“Oltre al problema dei terremoti e alle ragioni economiche – dice Marchi – ci sono quelle della salute: qui ci sono emissioni nocive, ad esempio arsenico, mercurio, radon, cromo, ammoniaca, idrogeno solforato, acido borico”. “Secondo una ricerca epidemiologica della Regione Toscana pubblicata nel settembre 2010 – aggiunge l'esponente di Medicina Democratica- nei Comuni geotermici ci sono 535 morti in più rispetto alla media toscana, rispetto all'attesa; stanno cercando di dire che questo dato non è legato alla geotermia, ma agli stili di vita poco sani, come fumo, alimentazione e vita sedentaria, ma sono balle”. “Non c'è solo una mortalità maggiore - prosegue - ma anche un aumento delle malattie come ad esempio le leucemie”.
Una protesta che si oppone alla geotermia tradizionale, all'espansione della stessa in tutta Italia ed in particolare in Toscana. “Prima dell'approvazione del piano energetico regionale – sostiene Marchi – la Regione ha dato circa 50 nuove concessioni di ricerca per un'area di circa 4mila chilometri quadrati”. “Volterra – conclude - verrebbe circondata da concessioni geotermiche e lo stesso accadrebbe, ad esempio, a San Gimignano, Montalcino, Pitigliano e Scansano; la bassa entalpia è un cavallo di troia: si punta agli incentivi elettrici per prendere soldi dallo Stato: per ora sono solo concessioni di ricerca, ma se la trovano, spendendo milioni per cercarla, vorranno costruire centrali”.
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